mercoledì 13 maggio 2009

Antirazzismo, Maroni non mantiene le promesse

Il ministro Maroni non si è costituito parte civile nel processo, a carico del conduttore del programma di Radio Padania, 'Filo diretto', Leopoldo Siegel per alcune affermazioni fatte il 27 settembre 2007 a proposito di una puntata dell'Infedele condotta da Gad Lerner su La7.
Nel corso della trasmissione del 2007 Siegel aveva pronunciato affermazioni, riportate nel capo di imputazione, come "quella oscenità condotta da Gad Lerner, che aveva per tema la beatificazione di una banda di ladri, cioé i nomadi o i rom", facendo riferimento a una precedente puntata dell'Infedele. Il conduttore di Radio Padania aveva anche detto: "non ne possiamo più di sopportare dei nazistelli, dei gerarchetti rossi".
In una lettera inviata al Presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane, Renzo Gattegna, e pubblicata sul blog del giornalista, Gad Lerner scrive:
Caro presidente, come ben ricorderai lo scorso mercoledì 11 febbraio 2009, partecipando come ospite d'onore a un nostro convegno sul settantesimo anniversario delle leggi razziste, il ministro dell'Interno Roberto Maroni annunciò che si sarebbe costituito parte civile nel processo istruito a Milano contro un redattore di Radio Padania Libera, rinviato a giudizio per gravi parole di odio xenofobo. “Ci costituiremo parte civile contro questa persona”, dichiarò testualmente il ministro Maroni di fronte alle telecamere, ma soprattutto - aggiunge Lerner - di fianco a te che rappresenti istituzionalmente l'ebraismo italiano.
Le agenzie e i giornali riferirono quell'impegno dall'inequivocabile significato politico e culturale. Mi duole perciò segnalarti che oggi, nella prima udienza del processo, né il Viminale né l'onorevole Maroni hanno presentato richiesta di costituzione come parte civile.

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