La Stampa ha pubblicato un articolo del giornalista Giuseppe Caliceti, dal titolo “Come vede il nostro Paese e i suoi stili di vita una scolaresca emiliana di extracomunitari”. Il giornalista estrae dal suo libro «Italiani per esempio» (edito da Librerie Feltrinelli, 64 pag. 7 euro esclusivamente con la borsa Il razzismo è un brutta storia) alcune voci di bambini immigrati.
E’ una specie di dizionario, dove ad ogni voce corrisponde un commento di un bambino immigrato. Naturalmente manca il commento di un bambino rom immigrato ma certo non potevano mancare gli “zingari”. Unica minoranza che nell’articolo viene “analizzata”, insieme all’unica nazionalità, quella degli italiani. Di altro non c’è traccia!
Alla lettera “R” corrisponde la voce “rom” e il bambino afferma «Per esempio a me non piace quando mi chiamano zingaro o mi chiamano rom perché i rumeni non sono tutti zingari! Io sono rom? No, non lo sono! Io sono ru-me-no! (Damian, 11 anni, Romania)».
Conclude l’articolo la lettera Z, ricordate è un vocabolario, e non poteva non esserci la voce “zingari” con il bambino che afferma «In tutti i paesi del mondo ci sono sempre degli zingari, anche in Italia. Gli zingari sono persone che rubano le cose. (Suko, 8 anni, Cina)».
Certo i bambini sono innocenti ma gli adulti no. E Giuseppe Caliceti si è proprio impegnato nel veicolare con questo articolo il suo personale messaggio razzista.
Infatti si parla di Rom e “zingari” senza la voce innocente di un bambino rom immigrato. Perché certo fa tenerezza la bambina che alla voce “immigrati”, risponde «Io sono nata in Italia, a Montecchio, però mio padre e mio papà sono albanesi e anche io allora sono albanese. Io ho fatto l’asilo qui, la scuola qui. Io vorrei chiedere al maestro due cose. La prima cosa è questa: io sono italiana o albanese o tutti e due? La seconda: ma io sono immigrata o no? (Fatima, 11 anni, Albania)». Peccato che la stessa tenerezza non la possiamo sentire dalla voce di un bambino rom immigrato.
E’ certo che i bambini sono lo specchio fedele di quanto sentono intorno a loro, vedi la voce di Suko «gli zingari sono persone che rubano le cose», ma è altrettanto certo che il lettore medio difficilmente si accorgerà che manca la voce di un bambino rom.
Non ho letto il libro (farò ammenda nei prossimi giorni) ma l’articolo lo si può leggere e ognuno potrà trarre le proprie considerazioni, personalmente rimarco che lo scrittore/giornalista, nel scrivere l’articolo e forse anche il libro, non si è posto il problema delle voce di un bambino rom immigrato, eppure a sentire i nostri politici siamo invasi dai Rom, per il Governo siamo in stato di emergenza…
Forse lo stesso Giuseppe Caliceti è pervaso dall’idea che i Rom non debbano essere ascoltati o forse perché di fatto i Rom non hanno voce in questa nostra Italia, nemmeno nello spot antirazzista…
Rimane il fatto però che di Rom e di “zingari” se ne parla tanto e non poteva il giornalista non dare spazio alla sua personale visone. di Carlo Berini
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