lunedì 18 maggio 2009

Il rischio che si stia sviluppando una cultura xenofoba c’è tutto

“Il rischio che si stia sviluppando una cultura xenofoba c’è tutto”. Lo dichiara don Federico Schiavon (nella foto di Hidden Side), responsabile della pastorale per i Rom e i Sinti della conferenza episcopale italiana, che aderisce alla Giornata di preghiera e digiugno organizzata in Friuli da alcuni sacerdoti, a cominciare da don Albino Bizzotto dei ''Beati i costruttori di pace''. “Ha ragione, quindi, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a preoccuparsene”, aggiunge don Schiavon.
“Non diciamo che i provvedimenti governativi sulla sicurezza e contro gli immigrati clandestini, quali i respingimenti, abbiano intenti razzistici e, tanto meno, che contengano misure di questo tipo, ma il contesto culturale e sociale in cui trovano applicazione e' tale per cui possono venire interpretati e recepiti in questo modo”. Don Schiavon ricorda che “si tratta di un contesto di difficoltà, a partire da quelle economiche, per cui la reazione delle persone e delle comunità in situazione di disagio è quella della difesa e, pertanto, risulta contraria a quella della condivisione”.
“Soffermiamoci, ad esempio, sui temi della sicurezza. Il governo e le autorità di polizia ci dicono, in continuazione, che i reati stanno diminuendo, anche da parte degli stranieri. Eppure - conclude il 'cappellano dei Rom e dei Sinti' - quella che si respira è un'aria esattamente opposta: di estrema insicurezza”.
Conclude don Schiavon “Basta un episodio, anche il più marginale, per terrorizzare la popolazione, specie quando il protagonista è lo straniero, nella fattispecie il clandestino. Ritengo che qualche responsabilità, al riguardo, ce l'abbiano anche i media”.

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