Umberto Bossi ha presentato a Mestre (Venezia), in Piazza Ferretto, la sua candidata per le elezioni provinciali, Francesca Zaccariotto, e non ha mancato l'occasione per esprimere quale sarà il tema su cui si concentrerà la prossima campagna elettorale per le comunali.
Bossi ha affermato “Il prossimo anno c'è Venezia da prendere, la grande capitale della Padania”. L’obiettivo sarebbe strappare Venezia a Cacciari, come? Sfruttando la costruzione del villaggio per i Sinti veneziani. Bossi ha tuonato: “Quando una cosa è sbagliata, finisce perché la storia la cancella: non c'è nessun Cacciari che può tenere in piedi il campo nomadi”.
Non c’è che dire, siamo alle solite. In questo caso i Sinti, ma potrebbero essere Rom, tanto la questione non cambia molto, saranno il capro espiatorio per tentare di “espugnare” Venezia, la capitale di quella Padania, che ha visto il pro Sindaco di Treviso, Gianfranco Gentilini, fare uno dei discorsi più razzisti degli ultimi anni in Italia.
Umberto Bossi, il capo di una delle formazioni politiche più xenofobe d’Europa ha già dettato l’agenda per una campagna elettorale che inizierà subito dopo le elezioni europee, come è d’uso in Italia, dove si vive in uno stato di perenne competizione.
Quasi nessun quotidiano ha ripreso le dichiarazioni di Umberto Bossi. Nessuno dei commentatori politici spiegherà ai Sinti veneziani perché una forza politica che governa l’Italia, non li vuole a Venezia, dove vivono da generazioni.
La domanda che ci poniamo è: in questo Nord Italia, attanagliato nella paura, riuscirà Bossi a distruggere, dopo Milano, anche Venezia?
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