«Adesso basta, voglio una data. Il campo Casilino 900 deve essere spostato. Sono state dette solo bugie, i programmi sono slittati e ora hanno perfino avviato un altro censimento, è il quinto e non si capisce a cosa serve. Stavolta vado fino in fondo: ho organizzato una manifestazione per il 9 luglio e se non avrò risposte con i cittadini andremo in Campidiglio».
Sbotta il presidente del municipio VII, Roberto Mastrantonio quando legge la notizia che al campo rom tra la via Casilina e la via Palmiro Togliatti sarà attaccata l'acqua e la luce. «È giusto che i nomadi possano vivere in condizioni dignitose - precisa il minisindaco - ma con questo annuncio non vengono mantenute le promesse fatte. Mi avevano garantito che quando fosse stata ripristinata acqua e luce, avremmo saputo anche il giorno preciso dell'inizio del trasferimento. E invece nulla».
Poi accusa: «Credo che una parte del campo resterà lì. E pensare che è stata costruita una campagna elettorale sull'argomento. Poi la data che continuano a ripetere ossia quella del 31 dicembre è impraticabile sia perché c'è in piedi un ricorso al Tar, sia perché in quel periodo i bambini vanno ancora a scuola e non posso essere spostati e infine perché ci sono ancora le aree».
Continuano intanto ad alzarsi le nubi tossiche dal campo nomadi Casilino 900. «Siamo costretti a tenere tutte le finestre chiuse, l'aria è irrespirabile e ogni giorno c'è un incendio - racconta Bruno Di Venuta del comitato Torre Spaccata - abbiamo scritto l'ennesima lettera al prefetto e al sindaco perché le date slittano di mese in mese». «il quartiere è invaso dalla diossina - si sfoga Antonio Cioffi, un residente - Siamo stanchi, ora vogliamo i fatti».
E i fatti sono lo spostamento del più grande campo rom della città, l'apertura del parco di Centocelle e il dislocamento degli sfasciacarrozze. «Se non si sposta il Casilino 900 non sarà mai riaperto il parco di Centocelle, chiuso da 8 mesi, e oggetto di atti di vandalismo tanto che all'interno ci fanno gare motociclistiche», precisa Mastrantonio.
È uno sfogo verde di 130 ettari a servizio dei quartieri di Centocelle, Torre Spaccata, Alessandrino e Don Bosco. Non solo. «Sembra che in commissione Ambiente del Comune di Roma si voglia portare la proposta di concedere ai 40 rottamatori che si trovano sulla Palmiro Togliatti una locazione temporanea, anche questo impedisce la realizzazione del parco e mi fa intuire che in quella zona tutto resterà com'è», conclude il presidente del municipio VII. di Laura Serloni
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