venerdì 19 giugno 2009

Verbania Fondotoce (VB), una storia da raccontare: la persecuzione di Rom e Sinti tra ieri e oggi

Quanti conoscono la parola Porrajmos? Pochissimi. Questo è l’indizio più significativo di come la memoria dei popoli che ci ostiniamo a chiamare zingari e nomadi fatichi a trovare ascolto e cittadinanza in Italia. Porrajmos è la parola che nelle lingue sinte e rom definisce il ‘divoramento’ subito in Europa tra il 1934 e il 1945”.
Sabato 20 giugno 2009, dalle ore 20.00 alle ore 23.00, a Verbania Fondotoce in Via Turati 9, l’Associazione Casa della Resistenza, in collaborazione con la Regione Piemonte, Assessorato alla Cultura, organizza una serata di riflessione sul tema della discriminazione e della persecuzione verso le popolazioni rom e sinte attraverso la mostra storica “Porrajmos, altre tracce sul sentiero per Auschwitz” che sarà presentata da Carlo Berini dell’Istituto di Cultura Sinta di Mantova.
“La convivenza tra comunità diverse in un medesimo territorio – non solo possibile, ma anche auspicabile – passa anche attraverso l’incontro e la conoscenza delle reciproche culture, unica via per dissipare incomprensioni, pregiudizi, luoghi comuni, diffidenze di tutti i tipi”.
Alla presentazione della mostra seguirà lo spettacolo teatrale Rom Cabaret di Dijana Pavlovic, con Jovica Balval e Marta Pistocchi. Lo spettacolo è nato come occasione di incontro tra la cultura rom e la rappresentazione che ne ha fatto la tradizione occidentale attraverso l’immagine romantica del mondo rom.

Di fronte alle vicende drammatiche degli ultimi anni, che a partire dal caso di Opera sono culminate nella cosiddetta “emergenza Rom”, è nata l’esigenza di attualizzare lo spettacolo e trasformarlo in uno strumento non solo di conoscenza e confronto, ma anche di denuncia. Attraverso poesie e racconti, musica e canzoni popolari, interviste e immagini si racconta la storia del popolo Rom (anche nei suoi momenti più drammatici, come lo sterminio nei campi di concentramento nazisti) e la condizione attuale dei Rom in Italia tra sgomberi e pregiudizi. Il tono è ora poetico, ora amaro e drammatico, senza dimenticare l’ironia e anche l’autoironia delle barzellette Rom.
Con il patrocinio di: Consiglio Regionale del Piemonte - Comitato per l’affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione Repubblicana, Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea nel Novarese e nel VCO P. Fornara”

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sino a quache tempo fa ignoravo il significato della parola porrajmos e le atrocità perpretate ai Rom nei lager nazisti. La storiografia ufficiale ci porta a identificare l'Olocausto unicamente col popolo ebraico. Penso che poco si sappia a tutt'oggi sulle persecuzioni dei rom da parte de nazismo. Quanti sono in Italia gli autori che si occupano del porrajmos? Pochi. Quanto spazio viene dedicato nei convegni e giornate di studio, organizzati, soprattutto, a gennaio in occasione della "Giornata della memoria", a questa piaga della storia? Poco, ancora troppo poco.