venerdì 10 luglio 2009

Cecina, un Meeting Antirazzista che esclude

Niente paura è il titolo scelto per la XV edizione del Meeting Internazionale Antirazzista di Cecina. Un titolo appropriato, secondo l'assessore regionale alle politiche sociali Gianni Salvadori, «perchè non possiamo pensare, come sta facendo il governo, di affrontare il fenomeno immigrazione soltanto in un'ottica di ordine pubblico. Siamo tutti d'accordo che la sicurezza vada garantita, ma non si possono alimentare le paure per soli scopi di rendita politica».
L'assessore, insieme al presidente di Arci Toscana Vincenzo Striano, ha presentato il tradizionale appuntamento di Cecina che si apre quest'anno tra due giorni a Livorno, «proprio perchè questa città di mare – come ha spiegato Striano - ha un elevato significato simbolico, come luogo di incontro, di apertura. Proprio i valori che questo Meeting vuol trasmettere». Dal 13 al 18 luglio il tradizionale appuntamento a Cecina Mare, con tanti incontri, tavole rotonde, concerti, film.
A questo Meeting sono stati esclusi i rappresentanti della federazione “Rom e Sinti Insieme”. L’esclusione è avvenuta un decina di giorni fa perché fino ad allora sul sito del Meeting tutti potevano leggere:
"Sabato 11 luglio, Ore 10.00-13.00, giornata su Rom e Sinti, il superamento dei campi
Due sessioni di lavoro: incontro con la Federazione Rom e Sinti e Tavola Rotonda. Apertura corso di formazione rivolto a giovani. Sono stati invitati: Caritas, Comunità di S. Egidio e Isabella Rauti (Capo Dipartimento Diritti e Pari Opportunità).
" (pubblicato il 27 giugno 2009)
Oggi il programma è diverso e per questa ragione Yuri Del Bar (Sucar Drom) non parteciperà al dibattito sul superamento dei “campi nomadi”. Rimane anche l’amarezza perché nessun Rom o Sinto è stato invitato per parlare nei diversi momenti in cui si parla di razzismo, lotta alle discriminazioni e intercultura. Forse anche l’Arci pensa che i Sinti e i Rom debbano rimanere chiusi in un “ghetto”.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ribadendo quanto già espresso ieri in un mio intervento, è sconcertante che a un meeting antirazzista non prenda parola nè un Rom, nè un Sinto, che quotidianamente combattono le barriere mentali alimentate da pregiudizi e stereotipi. La maggior parte dei relatori è italiana, riporta dati statistici, passi di testi, recensioni, interventi fatti precedentemente da altri studiosi e intellettuali.
Così anzichè combattere la discriminazione, cui da anni sono sottoposti i Rom, la si alimenta in maniera esponenziale.
Questa esclusione ha veramente l'effetto di una ghettizzazione.
Qnanti applausi riceveranno gli invitati al Meeting! In quei momenti chi penserà ai molti Rom che vivono in baraccopoli senza luce elettrica, gas, servizi igenici adeguati? Quando potranno avere anche loro una civile abitazione, da anni desiderata?
Chi scrive non è una Rom e neppure una Sinta, ma una delle tante italiane che lavora con persone provenienti da altri Paesi, certo non abituata a relazionare a Convegni e Giornate di studio, ma permettetemi l'ardire, forse più concreta e realista di tanti altri.