mercoledì 15 luglio 2009

La linea verde della Lega Nord: paura dell'Islam, kebab, vacanze al sud e battaglia contro i Rom

Il bello di provare a scrivere un articolo sulla Lega Nord è che non ti danno neanche il tempo di finirlo e già uno di loro ne ha sparata un’altra. Senti che puzza, scappano anche i cani, sono arrivati i napoletani. O colerosi, terremotati, voi con il sapone non vi siete mai lavati. Questa volta però Salvini si è dimesso dal parlamento italiano. E perché? Perché l’abbiamo mandato al Parlamento Europeo, ecco perché. Padania is not Italy, dice Benvenuto parlando di tutt’altro in questa nostra intervista. Spero se lo ricordino anche a Bruxelles quando avranno a che fare con uno così. Ma non è di Salvini che vogliamo parlare ora, per fortuna abbiamo trovato qualcuno di più intelligente.
Siamo andati a cacciarci nella tana del lupo di via Poggio, a Torino, sede della Lega Nord, perché volevamo conoscerli da vicino questi leghisti. Ha accettato l’intervista Alessandro Benvenuto (in foto), segretario della Lega Nord di Venaria Reale e coordinatore della sezione provinciale giovani, che, diciamolo subito, è stato gentilissimo e molto disponibile. E’ giovane, ventitrè anni ancora da compiere, ma fa politica da quando ne aveva diciassette. Ci tiene soprattutto a sottolineare l’attenzione che la Lega Nord riserva ai giovani del partito, affidando loro posizioni di rilievo e responsabilità, a qualunque livello, dalle liste comunali, dove candidano anche ragazzi dell’88, alla segreteria provinciale, occupata a Torino da Stefano Allasia, del ’74. L’intervista la facciamo proprio nel suo ufficio, verdissimo ovviamente. Comunque la si pensi, fa piacere che con una persona educata si possa passare un’ora piacevole a parlare di tutto, senza essere d’accordo su quasi niente.
Alessandro Benvenuto, responsabile della sezione provinciale giovani. Quanti sono e quanti anni hanno in media?
Effettivi militanti, circa un centinaio di ragazzi, poi i tesserati sono molti di più. Tra la militanza attiva e il tesserato, ne passa. Cento, ma togliendo Valli di Lanzo e Canavese, vorrei specificare. Per quanto riguarda l’età, molti si aggregano secondo l’età del coordinatore. Abbiamo zone in cui l’età media è tra i 18 e i 22, e altre in cui si aggira sui 25-26.

Quante sono le ragazze?
Parecchie, e attive più di trenta. Un anno fa abbiamo fatto il gruppo politico femminile della Lega, anche della sezione giovani.
Perché un giovane sceglie la Lega? Di solito a vent’anni si ha voglia di esplorare il diverso, di viaggiare, di andare di Erasmus… Non è esattamente un’età in cui si pensa alle radici da difendere, no?
Ci sono diversi motivi: federalismo, sicurezza, politiche sul lavoro. La Lega fa indubbiamente del protezionismo a livello locale, ma è questo che interessa a un lavoratore. In merito ai viaggi, ho capito cosa vuoi dirmi, però ti posso stampare un comunicato dell’onorevole Borghezio, il cui titolo è Rilanciare l’Erasmus. Noi non ne facciamo un discorso di razza. Noi parliamo di sicurezza nel nostro paese; le culture diverse in casa nostra sono ben accette. Il problema per noi non è la persona che viene qui e si vuole integrare, ma come si comporta. Questo forse è solo il mio pensiero, ma è quello che ho visto: con le popolazioni dell’est europeo, ci sono molti valori condivisibili. Premetto anche che durante le raccolte di firme per le varie liste dei comuni, moltissimi rumeni vengono a firmare ma non possono, perché non sono cittadini italiani.
Appunto.
Però appoggiano la nostra lista perché credono in molti dei nostri valori. Per esempio, loro sono fortemente cristiani, e il nostro essere contro l’Islam, non in quanto religione, ma perché ha valori completamente diversi da quelli europei, è qualcosa che appoggiano. Un’altra battaglia che appoggiano è quella contro la popolazione rom. I rumeni spesso ce l’hanno con i rom, e questa è un’altra ragione per cui ti posso dire che l’integrazione fra la Lega e alcune popolazioni è molto vicina. Poi certo, se subentrano spaccio e delinquenza, è un altro problema.
Ma non pensi che così si confondano le idee? Questo è un problema di sistema giudiziario, indipendentemente da chi compie il reato. In un paese in cui chi non rispetta le regole della convivenza viene punito, e questo sistema funziona, dove sono i problemi dell’immigrazione?
Sicuramente, però… Il problema è che da un lato ci si lamenta dei fondi tagliati per le forze di polizia - battaglia che porta avanti la sinistra, e già questo è un po’ strano – però poi ti posso dire che quando le persone che arrivano da una situazione di degrado, arrivano qui e trovano CPT pieni, vengono smistate in altre zone d’Italia e alla fine ce li troviamo in corso Brunelleschi a Torino, allora questo diventa un problema per tutti, è inutile far finta di niente. Su certe tematiche la magistratura non vuole intervenire. Pur fidandomi ciecamente della giustizia italiana, quante volte assistiamo a scarcerazioni immediate, sconti di pena… Quando Berlusconi sostiene che la magistratura è di sinistra, secondo me è abbastanza scontato, non c’è neanche da stupirsi.
L’on. Bossi ha recentemente ricordato al Vaticano che sul tema immigrazione avevano ben poco da lamentarsi, visto che per primi non accolgono clandestini sul territorio dello Stato pontificio. Com’è il rapporto tra Lega Nord e Chiesa?
Storicamente la Chiesa ha sempre avuto paura delle invasioni, per ciò che comportano a livello religioso. Però il cristianesimo si basa sul principio di accoglienza, di solidarietà, e dunque non mi vedo il Papa Ratzinger con la camicia verde… Anche se anni fa, prima di diventare Papa faceva dei discorsi che avevano molti punti di contatto con la Lega. Diciamo che ci sono molti argomenti condivisibili da entrambi. Poi, quando uno fa il Papa, deve arrivare a dei compromessi. Una cosa che mi fa sorridere però è che anche se negli anni Novanta Bossi attaccava duramente la Chiesa – non la religione, ma un certo tipo di Chiesa – negli ultimi anni questi temi non sono più stati toccati perché ci siamo concentrati sui punti di contatto: famiglia, referendum sulla procreazione assistita, veto all’ingresso della Turchia in Europa, una cosa che Ratzinger dichiarava già sette o otto anni fa. Fa ridere quindi questo attacco della Chiesa contro la Lega. Per carità, non sto dicendo che se io ti faccio un favore, tu devi stare zitto, però è particolare la loro posizione.
Hai citato la famiglia. Sul sito ufficiale della Lega c’è scritto che si appoggia e condivide in pieno l’art. 29 della Costituzione secondo il quale la qualifica di famiglia riguarda solo l’unione fra uomo e donna uniti in matrimonio. Capisco delle persone anziane, ma come fa un ventenne oggi a ragionare così?
No, ma infatti, attenzione: la Lega è un partito molto particolare, e all’interno ci sono varie posizioni. Tu ovviamente mi fai delle domande da giornalista, però chi vive il movimento da dentro sa che è un partito molto libero: Bossi ha sempre detto, per noi nel letto c’è libertà di mutande. Magari dall’esterno non sembra, ma è un partito in cui ciascuno è libero di dire la sua.
Senz’altro. Anche troppo, forse è lì il problema. Come le consideri tu, le varie sparate, da quella del maiale e la moschea ai posti riservati ai milanesi sui mezzi pubblici?
Quella l’ho fatta io!
Ah, però.
Sì, era il 5 ottobre del 2007, era la Porchetta Day. Abbiamo portato pane e porchetta sotto il comune di Torino, contro l’islamizzazione della città e delle scuole. C’era già stato lo scandalo che in alcune zone in mensa non si poteva più mangiare carne di maiale per via dei bambini islamici. In realtà noi pensavamo al Maiale Day di Calderoli, con il porcello portato a urinare a Bologna in segno di protesta per la costruzione della moschea, ma ci ha colti in fallo, il Porchetta Day ce l’eravamo persi, colpa nostra.
Ma tu, sinceramente, ti senti a rischio islamizzazione a Torino?
Allora, il rischio islamizzazione è presente per un semplice motivo: uno Stato che dovrebbe controllare, in modo legittimo, zone della città che invece vengono ricoperte di scritte sui muri, dove girano volantini con scritte islamiche, che io non so cosa vogliano dire, e con minacce a persone, mi fa capire che ci sia una sorta di cappa di islamizzazione. Anche solo tutte queste macellerie islamiche, oppure i phone center, che sono regolari e dunque il problema può non esserci, però vorrei capire come funzionano davvero i trasferimenti di denaro, perché potrebbero finanziare gruppi terroristici, com’è già successo a Milano.
Sì, ok, ma il terrorismo non è un pilastro dell’Islam.
Sicuramente. Però c’è un problema di valori. Noi come europei dobbiamo porci due questioni: capire intanto le differenze. E sono significative a mio avviso. E poi capire i valori che abbiamo noi, quanto sono importanti. Per esempio: la condizione della donna, la separazione tra Stato e Chiesa.
Due temi su cui andiamo fortissimo, infatti.
Non è certo come lì.
No, certo, non sto dicendo questo. Ma passiamo oltre: nell’altra stanza ho visto un manifesto contro l’ingresso della Turchia in Europa. Sul vostro sito si legge anche che la Turchia non è Europa, in nessun modo, che siamo diversi. Ma sei così sicuro che un italiano sia più simile a un lappone che non a un turco?
C’è un problema legato al discorso sicurezza per quanto riguarda la Turchia. Se noi immaginiamo ottanta milioni di turchi, per esagerare, che si riversano sul nostro territorio, che nell’80% dei casi non hanno un lavoro, mi sembra di vedere la scena di chi arriva con le barche. A cosa serve creare pacchetti sicurezza quando poi questi ti entrano regolarmente perché sono della Comunità Europea? Ci deve essere serietà. Poi si può discutere su mille cose. Il percorso che sta facendo la Turchia sui diritti umani potrebbe portare fra dieci-quindici anni a riparlarne, perché è vero che la pena di morte l’hanno abolita, ma ci sono ancora tanti problemi sulle carceri turche, sul riconoscimento dei genocidi armeni e curdi, e ancora sul fatto che occupino illegalmente Cipro dal ’74. Come comunità europea dobbiamo opporci a queste cose.
Sì, però ragionando così come la mettiamo con gli Stati Uniti? Guantanamo, zone occupate ovunque, la pena di morte c’è ancora. Uno a zero per la Turchia.
Alleanze elettorali possibili in futuro a parte il Pdl?
Ma, intanto bisognerà vedere come sarà il Pdl dopo la fine di Berlusconi. Perché prima o poi dovrà abbandonare, anche se comincio a credere che sia eterno. Dopo si vedrà. La linea della Lega è sempre stata: governare da soli o con chi ci può dare un appoggio concreto, non in termini di poltrone ma di riforme. Dire da qui a quindici anni come saranno le alleanze, ti potrei dire anche con la sinistra.
Quindi la Lega non è di destra?
No. La Lega è del Nord. Suonino i corni.
Fini ha battuto la testa? Troppe canne, o cos’è successo?
O ha la tessera del Pd in tasca, oppure semplicemente è un discorso di contrasto interno al Pdl. Poi certo, in quanto presidente della Camera deve mantenere un certo equilibrio, ma di sicuro si è fatto notare con certe sue uscite.
Parliamo un po’ di questa Padania. Che confini ha?
E’ una domanda che mi fanno in tanti: non solo i giornalisti ma cittadini normali, a livello informativo.
Sì, immagino ci sia un mucchio di gente preoccupata di sapere se è dentro o fuori, come la cupola di vetro del film dei Simpson.
Non è che si vuole l’indipendenza del Nord; però è ovvio che a livello di slogan per i militanti, la Padania ci deve essere, e anche per coerenza, lo dice l’articolo 1 dello statuto della Lega Nord. E poi chi lo sa, non escludo che in futuro se ne possa parlare.
Dove va in vacanza il leghista?
Le vacanze più belle le ho fatte nelle città europee, però sì, sono stato anche nel Sud Italia. All’estero invece, se la tua domanda era cosa fa il leghista all’estero… diciamo sempre: Padania is not Italy.
A benedizioni dell’acqua del Po’, invece, come stiamo?
A settembre!
Fantastico. Ma dimmi la verità… è un gioco?
E’ un rito.
Rito è una parola importante.
Sì, ma è un modo per sancire un discorso di territorio. Prendere l’acqua dove nasce il Po’ e poi svuotare l’ampolla a Venezia. Invece secondo me il rito più sentito è il giuramento di Pontida. Concerti la notte prima e poi riconfermiamo il giuramento della Lega Lombarda contro il Barbarossa.
Chi è il Barbarossa oggi?
Non vorrei dire che sia Roma, però… però sì. Noi ci battiamo contro lo Stato centrale, in modo pacifico.
Anche perché ci siete dentro.
Sì, appunto, ma poi la Lega non è mai stata legata a movimenti terroristici né violenti. I giovani della Lega non hanno mai spaccato una vetrina.
No, anzi, ve le fate spaccare, ho visto qua sotto… Cambio argomento, chi ha disegnato il manifesto dell’indiano?
La Lega dei Ticinesi. Non era nostro, però collaboriamo da anni e ce l’hanno prestato. Nel 2008 è stato votato come manifesto più bello, riconosciuto perfino da Radio DJ. Bisogna ammetterlo. Questo fa parte delle politiche della Lega in fatto di comunicazione; in merito alle sparate, come le hai chiamate tu, tutto nasce dai libri di Bossi, dei primi anni Novanta, dove lui diceva: i giornali ci andranno contro, e l’unico modo per sopravvivere è tirare delle bordate. Prendi la storia dei fucili, Bossi ha fatto di tutto per creare scandalo. La Lega è un partito povero, anche se siamo il terzo partito a livello nazionale, sponsor non ne abbiamo. E infatti puntiamo su simboli che costano poco ma sono immediatamente riconoscibili: la pochette verde e la spilla.
Direi che siete immediatamente riconoscibili per un mucchio di altre cose. Comunque la si pensi siete molto scenografici, questo di sicuro. Tu il kebab lo mangi?
Non ne vado matto, però sì, mi è capitato un paio di volte. Vedi, si è sempre cercato di indebolirci portando il discorso da una questione di sicurezza, che è quella che facciamo noi, a quella razziale.
Chissà come mai… E’ che vi prestate un po’ al gioco, ad essere sinceri.
Sì, per carità, però la Lega raccoglie persone che arrivano da sinistra e da destra, dall’ex democrazia cristiana, da tutto il pentapartito insomma,quindi c’è di tutto.
Cos’è che ti piace della sinistra, se c’è?
Sì, parecchie cose. Io stimo molto D’Alema, e mi rivedo in molte delle sue politiche. E’ un uomo di stato, aperto su molte tematiche; come persona mi piace, so anche che con Bossi andavano d’accordo. In uno dei suoi libri Bossi racconta che il figlio di D’Alema lo chiamava il Barbaro. “Papà. Ma stasera viene il Barbaro, vero?”. Lui l’ha ovviamente preso come un complimento.
E invece cosa vi divide dal Pdl?
Mmm, la domandina finale… Le politiche portate avanti dal centrodestra sono tutte più o meno targate Lega, e questo anche nei cinque anni precedenti, quando avevamo solo il 4% ed eravamo dunque succubi di Forza Italia e Alleanza nazionale; abbiamo portato a casa la devolution, e la stessa riforma sul lavoro di Maroni, che Prodi ha modificato in parte, e già poggiava sulla legge Biagi. Noi portiamo avanti questa politica: le riforme le facciamo noi. Su certe posizioni, per esempio a livello di economia, invece, loro sono molto preparati e hanno un’impostazione liberale. Quando mi chiedono “ma perché Berlusconi vuole aprire alle badanti?”. Eh, la risposta è facile. Loro sono un partito di massa, e i partiti di massa non possono chiudersi su questi temi. Questo è ciò che sbaglia la sinistra, sconfitta da Pdl e Lega proprio nel suo campo storico, quello operaio: è lesionista per il Pd andare sempre contro sul tema immigrazione. Franceschini, se fosse furbo starebbe zitto, perché l’elettore anche a sinistra, ne ha le scatole piene. E’ da pazzi fare così.
Cos’è che un leghista non fa mai?
Aiuto, non me la sarei mai aspettata questa. Cosa non fa mai? Mah… sai che non saprei?
Il ramadan?
No, quello magari no, però non si sa mai… frequentare un partner extracomunitario per noi non è un problema.
No, per voi no. Magari per il partner però…
Che oltre a essere mollato poi viene anche rispedito? ride. No, seriamente, ti posso rispondere che un leghista non contesta mai un altro partito all’interno di una sua manifestazione. Siamo molto rispettosi e per questo ci stimano anche a sinistra.
Ultima domanda. Non c’è mai stata una volta in cui ti sei messo le mani nei capelli dopo una dichiarazione di qualche tuo compagno di partito?
Anche se magari dopo alcune posso aver avuto una reazione da “Oh madonna, cos’han detto”, riascoltando nel 90% dei casi le dichiarazioni complete, vedi quella dei vagoni o della maglietta con la vignetta su Maometto, ho capito il senso, che va sempre contestualizzato al momento politico. Semmai l’unica cosa che mi sono chiesto è: cosa ne penseranno gli elettori? Perché la Lega ha un’ala molto moderata, anche se spesso la gente non lo sa.
Grazie ad Alessandro Benvenuto per il suo tempo. di Elena Donà

2 commenti:

Anonimo ha detto...

"Sì, però ragionando così come la mettiamo con gli Stati Uniti? Guantanamo, zone occupate ovunque, la pena di morte c’è ancora. Uno a zero per la Turchia."
A chi risulta che gli USA siano nella UE?

-"C’era già stato lo scandalo che in alcune zone in mensa non si poteva più mangiare carne di maiale per via dei bambini islamici"
Perchè per rispettare le usanze di una minoranza tutti devono rinunciare?
Non basta proporre l'alternativa per i bambini islamici?
Altrimenti se per sfortuna c'è pure l'induista... li lasciamo a dieta?
Tanto rispetto negli anni passati per i vegetariani non c'è mai stato, sono felice ci sia ma con intelligenza, rispettare gli altri non significa privare tutti!

Anonimo ha detto...

...poveretti.