Il 24 luglio è stata pubblicata dalla Gazzetta Ufficiale la legge sulla “sicurezza” (Disposizioni in materia di sicurezza pubblica). Il provvedimento, approvato definitivamente dal Senato lo scorso 2 luglio, era stato poi firmato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che però in una lettera indirizzata al Governo ed ai presidenti delle Camere aveva mosso diversi rilievi.
Il Ministro Maroni, durante il convegno organizzato dai circoli 'Nuova Italia' ad Orvieto, è intervenuto nel dibattito e ha fatto dichiarazioni sorprendenti che stanno già girando in Europa, tra lo stupore e le proteste delle organizzazioni non governative.
Ecco alcune delle “perle” del nostro Ministro degli Interni
La prima bugia: “Sono stufo di essere chiamato, come governo italiano, a dover dare spiegazioni, nei primi dodici mesi c'è stata continuamente questa litania. Lettere e accuse, non c'è stato mai un rilievo, da parte della Commissione Ue, su norme in contrasto con le direttive Ue”. Perché una bugia? Perché come tutti ricorderanno l’anno scorso il Ministro voleva prendere le impronte digitali a Rom e Sinti ma non lo ha potuto fare proprio per i rilievi della Commissione europea.
La seconda bugia: “L'Italia è all'avanguardia in materia di integrazione. Siamo il Paese che nell'Unione europea da questo punto di vista ha le performance migliori, anche se alcuni mezzi di informazione sostengono il contrario”. Perché è una bugia? Perché basta andare ad esempio su GoogleNews e digitare la parola sgombero rom ed è abbastanza lampante che quanto sta succedendo in Italia è molto lontano da una politica di integrazione. E i giornali italiani non sono certo delle riviste di fantascienza.
La prima battuta idiota: “Non sono la reincarnazione di Hitler che approva le leggi razziali, anzi ci rido sopra”. Il Ministro sembra proprio che non rendersi conto che in Europa la Lega Nord, il suo partito politico, è visto come una formazione xenofoba e razzista. Non per niente uno dei suoi leader emergenti, Flavio Tosi, è da poco stato condannato in maniera definitiva per propaganda di idee razziste, dopo cinque pronunciamenti della Magistratura.
La seconda battuta idiota: «La legislazione del Vaticano prevede il carcere per gli immigrati clandestini. Noi che siamo più buoni di loro abbiamo previsto solo una multa». Gli risponde a stretto giro di posta il professor Giuseppe Dalla Torre, presidente del Tribunale vaticano e docente di Diritto ecclesiastico: «Alla battuta del ministro Maroni vorrei rispondere innanzitutto con un’altra battuta: il Vaticano è praticamente un palazzo, sarebbe come se volessi entrare al Quirinale senza alcun controllo... In ogni caso in molti importanti luoghi vaticani si entra liberamente, dalla basilica di San Pietro ai Musei, senza alcun controllo di identificazione».
Ogni altro commento è inutile perché è oramai evidente che l’Italia si sta trasformando in uno dei Paesi più razzisti del mondo occidentale. L’unica speranza è che il Presidente Berlusconi, puro edonista, si svincoli dall’abbraccio mortale con la Lega Nord per paura di essere ricordato come il peggior “statista” che abbia mai varcato le porte di Palazzo Chigi. Ma questa è un’altra storia… di Carlo Berini
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