Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Milano hanno arrestato lunedì in Romania quattro cittadini romeni di etnia rom, due dei quali fratelli, tra i 17 e i 26 anni, accusati di essere i responsabili della violenza sessuale compiuta il 24 aprile scorso a Sesto San Giovanni (Milano) ai danni di una barista di 27 anni. La ragazza si trovava appartata con il suo fidanzato, un 29enne pasticcere, in via dell'Isola, in una zona isolata vicino ad alcuni edifici abbandonati occupati da immigrati clandestini. Gli stranieri avevano picchiato lui, spaccandogli il naso e procurandogli diverse ferite, poi si erano accaniti su di lei: l'avevano trascinata nella baracca e stuprata.
A partire dalle ore immediatamente successive allo stupro, l’intera zona era stata setacciata a fondo dalla polizia alla ricerca del gruppo. Proprio la pressione esercitata sugli insediamenti abusivi dei nomadi nella zona della violenza, dove gli arrestati si appoggiavano quando erano a Milano, e l’efferatezza e la ferocia del loro gesto avevano di fatto portato la comunità rom ad isolare i quattro giovani, che avevano così deciso il rientro in patria, avvenuto a bordo di uno dei tanti furgoni dei corrieri che fanno quasi quotidianamente la spola tra Italia e Romania. A dare una svolta all’indagine, che nelle prime battute sembrava complicatissima, è stato il ritrovamento da parte degli esperti della Scientifica dell’impronta di Cristea sull’auto delle vittime. Un elemento importante a cui si è aggiunto lo studio del traffico telefonico: i quattro balordi avevano preso dal portafogli del ragazzo aggredito una scheda Sim e l'avevano utilizzata per fare due telefonate. da Corriere della Sera, continua a leggere…
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