Fabrizio Casavola, curatore di Mahalla, ha pubblicato alcuni giorni fa questa fotografia e ha scritto: “Per una volta, abbandono la serietà e mi piego ai passatempi estivi. Qualche lettore che frequenta i campi rom, potrebbe cimentarsi ad indovinare dove è stata scattata questa foto. Domani la soluzione.”
Il giorno dopo, come promesso, ha pubblicato la soluzione all’enigma:
“Foto Murat, archivio del "Corriere della Sera", alcune baracche abitate da emigrati italiani in Svizzera nel quartiere "Praille" a Ginevra. Era il 1962. Fonte: http://www.orda.it/rizzoli/stella/immagini/fotoalloggi.spm”
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1 commento:
Fabrizio hai toppato! Non hai abbandonato la serietà. Dopo aver letto la risposta, almeno le costruzioni alpine le ho centrate, mi sono passati velocemente davanti agli occhi alcune scene di Pane e cioccolata; il ricordo di intere famiglie italiane irregolari (clandestine) perché in Svizzera non era previsto il ricongiungimento familiare; i cartelli all'ingresso dei bar con scritto vietato l'ingresso agli italiani e lo sporco e il disordine fuori dalle baracche, simile a quello delle abitazioni di fortuna di migranti in Italia ora. Questo frutto soprattutto dell'abbandono, della carenza dei servizi e a volte del sovrappopolamento. Svizzera che fino a circa il 1963 è stata la metà perfino di lavoratori stagionali che ci andavano per avere i soldi per sposarsi comprandosi i mobili e fare una festa per venti trenta persone (di più non si poteva, il permesso stagionale per andare nei cantoni tipo San Gallo non permetteva di più). 1963 perché questo succedeva nel profondo nord rurale dove per molti l'unica ricchezza in soldi per molti anziani era il costo del funerale per non pesare sui figli. Emarginazione e sana povertà.
Dopo dalle mie parti c'è stato il boom, tanti hanno rimosso il nostro passato e si comportano da svizzeri di allora. Spesso quando incontro e parlo di questo con settantenni o anche ottantenni che hanno vissuto queste storie, loro hanno un rapporto diverso e di comprensione verso i migranti che ora sono da noi, specialmente in assenza di figli e nipoti.......
franco
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