martedì 25 agosto 2009

Ritorno a Berlino, i grandi ideali dell'atletica e l'omaggio al mito di Jesse Owen

Sono terminate le Olimpiadi di Berlino nell’insegna di Usain Bolt, l’atleta giamaicano che ha vinto i 100 ed i 200 metri, stracciando i record del mondo, nonché la staffetta 4x100. Il pensiero di molti andrà sicuramente alle Olimpiadi di Berlino del 1936 anche perché la premiazione del salto in lungo è stata effettuata insieme dalla nipote di Jesse Owens e dal figlio di Luz Long.
Jesse Owens, nelle olimpiadi di Berlino del 1936, diede un duro colpo alla pretesa supremazia della “razza bianca” (nell'immagine a fianco il momento della premiazione), trionfando in 4 specialità: i 100 ed i 200 metri, la staffetta 4x100 (in queste stesse specialità ha vinto ora Usain Bolt) e il salto in lungo.
Proprio durante la gara di salto in lungo Jesse Owens strinse un inaspettato legame di amicizia con il campione della “razza ariana”, il biondo atleta tedesco Luz Long, che durante le qualificazioni gli dette il consiglio giusto per superare un momento di difficoltà ed al termine della gara, vinta da Owens col nuovo record del mondo, gli dette calorosamente la mano.
Jesse Owens così descrive lo sbocciare dell’amicizia tra i due atleti: “Mi ricordo che, nell’istante in cui toccai terra dopo il mio salto finale, il salto che stabilì il primato olimpico di m 8,0594, Luz mi fu a fianco per congratularsi con me. Nonostante Hitler ci fulminasse con gli occhi dalla tribuna a non più di un centinaio di metri, Luz mi strinse fortemente la mano: e la sua non era certo la stretta di mano di uno che vi sorride con la morte nel cuore. Si potrebbero fondere tutte le medaglie e le coppe d’oro che ho e non servirebbero a placcare in oro a 24 carati l’amicizia che sentii per Luz Long in quel momento”.
Per questo il valore simbolico della premiazione effettuata congiuntamente dai discendenti più diretti dei due atleti e le ovazioni riservate all’altro prodigio nero, Usain Bolt, sono le cose che in molti ricorderanno più a lungo dei mondiali di Berlino.
Quello che pochi ricorderanno è che le Olimpiadi di Berlino del 1936 furono la scusa del Governo tedesco per dare inizio al Porrajmos. Infatti, prima delle Olimpiadi si iniziò la pulizia etnica contro i Sinti e i Rom tedeschi.
Il Governo tedesco, prima delle Olimpiadi, ha deportato tutti i Sinti (non ci sono testimonianze della presenza di Rom) presenti a Berlino in campi di raccolta, dove negli anni seguenti è stata dichiarata l’irrecuperabilità di queste popolazioni, condannandole allo sterminio. La questione è rilevante oggi per quanto sta succedendo a Milano. Oggi come ieri si vuole “ripulire” una Città per un evento: l’Expo 2015. Quello che succederà dopo nessuno oggi lo può sapere ma è evidente che la Storia si ripete in maniera drammatica…

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