Il mondo dei Rom e dei Sinti va prima conosciuto, poi capito e infine integrato. Circa 40 persone, rappresentanti di associazioni sinte e rom, si sono date appuntamento in via Turra, il 17 settembre scorso, per discutere su come impostare tavoli di lavoro con enti locali e nazionali.
«Abbiamo in programma un incontro con il presidente della Camera, Fini, e un altro con il presidente della Repubblica Napolitano - spiega Radames Gabrielli, presidente della Federazione Rom e Sinti Insieme - perché è necessario risolvere al più presto il problema dell'emarginazione. Vicenza è una città sensibile: abbiamo trovato punti d'accordo anche con l'attuale amministrazione».
E proprio la nostra città, con altri comuni italiani, dovrebbe a breve ospitare una manifestazione che aiuti i cittadini ad avvicinarsi a queste etnie troppo spesso temute e mal apostrofate.
«L'idea è organizzare una giornata per conoscerci reciprocamente ed eliminare la paura del diverso che troppo spesso aleggia attorno ai rom - chiarisce Davide Casadio, presidente dell'associazione Sinti Italiani a Vicenza – le problematiche riguardano l'habitat, ossia la libertà che ci deve essere riconosciuta di essere sedentari o viaggiatori; il lavoro in tempi di crisi; la scuola, dove troppo spesso siamo visti come "sporchi zingari"».
Ho parlato anche con diversi professori –spiega Davide Casadio - per organizzare incontri che aiutino i giovani a conoscere le bellezze della vita sinta: la libertà di girare con gruppi circensi o di musicisti e di commerciare cavalli in tutta Europa. Se uno di noi compie azioni a delinquere, sarà la legge a punirlo: ma va eliminato il razzismo che fa di tutta l'erba un fascio». da Il Giornale di Vicenza
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