lunedì 28 settembre 2009

Roma, le comunità rom condannano l'assalto alla sede della Croce Rossa

In relazione ai fatti di Roma del 21 settembre 2009, ovvero dell’assaltato perpetrato da una decina di persone a volto coperto al Comitato provinciale di Roma della Croce Rossa Italiana in segno di protesta contro la presenza della CRI nei Cie (Centri di identificazione ed espulsione).
Il coordinamento dei rappresentanti Rom condanna decisamente i fatti in oggetto e gli atti di chi insulti la CRI in modo volgare.
In questo periodo ci è stata riservata una grande attenzione ed un grande impegno da parte dei volontari della Croce Rossa: sono costantemente presenti nei campi, ci supportano materialmente e moralmente.
In particolare, sono al nostro fianco nel lavoro di preparazione e stesura di un nuovo “auto-censimento” che non abbia uno scopo di controllo poliziesco e fini di repressione e deportazione, come accaduto in passato, ma di integrare del censimento effettuato nei mesi scorsi, aggiungendo tutte le informazioni utili ad evidenziare i problemi e le particolarità di ogni singolo nucleo familiare Rom.
Tale lavoro è fondamentale e noi, come dicevamo, siamo profondamente grati alla CRI ed in particolare modo al dott. Marco Sguicciarini ed a Rodica Strjza.
Per questo motivo siamo profondamente rammaricati del gesto vandalico agito verso quelle persone che, a titolo volontariato, si occupano quotidianamente delle emergenze abitative e ultimante sono diventati i garanti anche dei diritti fondamentali per il popolo Rom.
Crediamo comunque che qualsiasi forma di protesta possa e debba essere dimostrata nell’ambito di un dialogo e del civile confronto o della civile dimostrazione di dissenso.
Per il Coordinamento dei porta voce della comunità Rom, Najo Adzovic (coordinatore dei portavoce delle comunità Rom di Roma)

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