Milena Magnani e Gherardo Colombo hanno vinto la 26a edizione del “Premio Riviera delle Palme” per la narrativa e la saggistica e hanno incontrato la città sabato 26 settembre scorso presso l'auditorium comunale.
“Il circo capovolto” della Magnani è un libro che colpisce per il sapiente uso delle parole che descrivono, ad esempio gli odori di pneumatici bruciati usati per scaldarsi nei campi rom, oppure il rumore del cellophane che copre parte delle baracche, la sirena di una volante della polizia o le grida di gente ubriaca.
Un “campo nomadi” al confine di una città, di un villaggio con leggi e lingua propria dove ad un certo punto arriva Branko, l’ungherese che comincia subito a raccontare una storia, la sua storia fatta di circo e di guerra di acrobati e campi di sterminio.
Branko è discendente infatti di una dinastia di circensi. Il nonno perse la vita insieme a tutta la sua famiglia in un campo di prigionia. Ma questo racconto ha in serbo un colpo di scena: il protagonista, la voce narrante, è un morto.
L‘ungherese è stato ucciso ma non sa morire o meglio ci riuscirà solo quando i bambini, il suo pubblico al quale lui ha riferito tutti i suoi accadimenti, non avranno capito che l’immaginazione è più forte, che la vita è più forte.
«Con questo romanzo - dice la scrittrice - ho voluto comunicare quel pochino che ho capito del mondo dei rom. Il Premio che ho ricevuto mi fa andar avanti nel far conoscere questa società così particolare. Il mio primo contatto con questa gente inizia lontano nel tempo a quando ero piccola e nel mio paese arrivò un circo».
Aggiunge ancora la Magnani: «In un campo manca il potersi raccontare. Sembra che tutti là abbiano solo l’oggi non una storia, non un passato. Mi è venuta allora voglia di dare voce ai rom di fargli narrare qualcosa».
“Sulle regole” di Colombo racconta invece del pessimo rapporto tra i cittadini e le norme. Il rispetto delle regole è fondamentale per un vivere civile eppure quante volte si aggirano o addirittura si negano, si modificano.
Secondo Colombo, celebre magistrato del Pool milanese di Mani Pulite, la nostra è una società orizzontale con una distribuzione omogenea dei diritti e dei doveri che tende a portare tutti sulla stessa linea di partenza per avere alla fine pari opportunità. Ma c’è inquinamento, questo modello quasi perfetto è infatti cariato da una forma di vivere sociale di tipo verticale dove vale molto la frase “Lei non sa chi sono io”.
L‘autore fa allora una lezione di ottimismo e scrive che tutto può essere migliorato, non attraverso rivoluzioni violente, ma con piccoli e forse insignificanti gesti. Dice che bisogna crederci e poi portare tanto impegno, coerenza, pazienza.
Spiega infatti Colombo: «Ho scritto questo saggio per lo stesso motivo per cui mi sono dimesso dalla magistratura. Ho capito che per far qualcosa di veramente utile c’era da andare in piazza, incontrare più gente possibile e stimolare con loro una riflessione sull’importanza delle regole per vivere in una società il più possibile democratica».
Sabato sono stati premiati anche gli studenti che hanno vinto il concorso di scrittura "Il ruolo della cultura nel mondo di oggi attraversato la crisi economico-finanziaria".
A Stefania Renzi del Liceo Scientifico, Roberta Esposto del Liceo Classico, Micaela Di Bonaventura dell'Istituto Tecnico Commerciale, Sonia Lupidi dell'Iis di Grottammare, Alberto Scarpone dell'alberghiero e Marco Carrieri dell'Ipsia sono andati una targa ed una medaglia dell’ordine dei giornalisti Marche. Hanno inoltre ricevuto un buono per l’acquisto di libri ed un attestato di partecipazione utile come credito all’esame di maturità. di Romina Angelini
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