L'8 ottobre 2009, Telepaviaweb manda in onda il secondo servizio dedicato all’intervista a Claudio Stan. Claudio Stan vive tra Pavia e il circondario dal 2003. E’ romeno di origine Rom, in parte i visitatori del blog del Circolo Pasolini Pavia conoscono la sua storia.
Ha nella personale quotidianità sperimentato tutte le varianti dell'avversione legale, istituzionale e antropologica racchiuse nel termine “antiromanismo”. Ciò non esclude un carattere particolare, irascibile e ribelle che Claudio Stan indubbiamente possiede.
Lo ritengo però uno degli individui più sfortunati della terra. Nato nella più povera delle terre (Slatina) tra le terre d’Europa (la Romania di Ceausescu), senza istruzione, educazione e alfabetizzazione degna di questo nome; una di quelle vite chiamate proprio dalla vita ad arrabattarsi fin da bambini. Quel tipo di vita che porta con una naturalezza che sgomenta a sperimentare il carcere, i giacigli di fortuna, la carità compassionevole e quella di facciata, l’elemosina davanti ai supermercati e nei parcheggi, i pestaggi che riducono su di una sedia a rotelle.
Avrebbe potuto diventare un delinquente coi baffi; disposto a tutto poiché nulla ha da perdere. Ma non lo è diventato e i reati che gli sono stati contestati, e in parte ammessi, sono un piccolo furto e un materasso bruciato dalla rabbia in carcere.
Ora ha un decreto di allontanamento (molto diverso da un decreto di espulsione) emesso da una autorità di pubblica sicurezza italiana. Nel fine settimana scorso, è stato fermato a Casalpusterlengo dove faceva la questua.
Le forze dell’ordine, durante il controllo, hanno saputo del decreto di allontanamento. Lo hanno quindi accompagnato all’aereoporto di Malpensa. Ma la carrozzina era rotta (davanti al Comune di Casalpusterlengo – mentre "occupava suolo pubblico" - chiedeva aiuto per farsela aggiustare), e l’aereo lo avrebbe portato solo fino a Bucarest che dista da Slatina, suo luogo natale, 300 chilometri che, con una carrozzina rotta, non poteva percorrere.
Molto umanamente e rispettando le direttive europee che impongono un trattamento umanitario per persone in stato di handicap fisico o di disagio e quelle che hanno intimato più volte all'Italia di non comportarsi in modo discriminatorio nei confronti dei Rom, è stato accompagnato a Pavia dove c’era un cittadino che si era offerto di ospitarlo. di Irene Campari, continua a leggere…
Nessun commento:
Posta un commento