Con l'avvicinarsi delle elezioni presidenziali in Romania del 22 novembre, i leader della comunità magiara della Transilvania tornano a rivendicare l'autonomia della Terra dei siculi. Ma nella regione la questione non sembra all'ordine del giorno, e la convivenza con i romeni continua senza problemi.
Sulla strada che va da Brasov a Covasna, in Transilvania, aleggia ovunque l'odore dei kurto kalacs (brioche ricoperte di zucchero caramellato) e della focaccia con le patate. Qui comincia la storica terra dei siculi, la minoranza ungherese della Romania, il cui consiglio nazionale si è dotato di recente un inno, un simbolo e una bandiera per dare vita al "futuro territorio autonomo della Terra dei siculi".
Zagon, una delle più grandi cittadine della contea, ha 5mila abitanti, di cui 2.700 rumeni, quasi altrettanti ungheresi e una quarantina di rom. Zagon si vanta di essere un esempio amministrativo di convivenza multietnica: il sindaco magiaro Joseph Kis, ha un vicesindaco romeno, Nicolae Coznean. I due si conoscono da molto tempo, perché erano compagni di banco alle elementari. "Sono nato qui e non ho mai visto problemi etnici tra rumeni, magiari e gitani", spiega il vicesindaco. "Onestamente, non capisco questa storia della Terra dei siculi. Ne parlavo l'altro giorno con un poliziotto di etnia magiara, che mi ha detto: "Ma se si fa, allora avrò il doppio dello stipendio del mio collega romeno?" Chiunque a Zagon conosce la lingua romena e l'ungherese, e al comune è di fatto una condizione necessaria per essere assunti.
In questa giornata settembrina, carretti e trattori carichi di patate, il principale frutto di questa terra che gli abitanti di Zagon lavorano dalla mattina alla sera, attraversano il paese. Nelle conversazioni le patate e il lavoro della terra hanno il sopravvento su qualunque altro argomento. Nel quartiere romeno diversi artigiani lavorano sul tetto di una casa. Una volta terminata, vi abiteranno la romena Sorina e l'ungherese Gyusz Kertenz, due giovani sposi "Non ci sono mai stati problemi per il fatto che lui è ungherese e lei romena. La gente di qui è cresciuta insieme, non possono odiarsi, al contrario di quello che dicono alla televisione", dice con fermezza Gabriela Cretu, ex maestra alla scuola materna comunale, riferendosi alle rivendicazioni etniche della comunità magiara fomentate dai nazionalisti di Budapest. di Ionut Fantaziu, continua a leggere...
Nessun commento:
Posta un commento