Qualcosa si muove… Ieri la Polizia ha eseguito quattro perquisizioni domiciliari nei confronti dei presunti responsabili del pestaggio di due camerieri immigrati del ristorante veneziano "La Bricola", episodio avvenuto in concomitanza del raduno nazionale della Lega Nord dello scorso13 settembre.
Gli indagati sarebbero militanti della Lega Nord. Abitano a Cividate al Piano e a Grumello del Monte. Tre militanti leghisti di 31, 33 e 36 anni abitano a Cividate al Piano e un'altra di 48 anni è residente a Grumello del Monte. Uno di loro, in passato, era già stato arrestato a Bergamo per episodi di violenza dopo una partita di calcio. Dovranno tutti rispondere di danneggiamento e lesioni, con l'aggravante delle «finalità di discriminazione o di odio etnico e razziale» prevista dalla legge Mancino. I presunti responsabili del pestaggio sarebbero stati individuati grazie ad immagini, testimonianze e attraverso le loro fotografie sui social network Twitter e Facebook.
L'aggressione. Quel giorno un gruppo di persone con abiti e vessilli riconducibili alla Lega Nord, a seguito di un alterco, aveva fatto ingresso in un ristorante del centro storico veneziano, messo a soqquadro il locale e malmenato due camerieri di nazionalità algerina ed albanese, provocando loro lesioni guaribili in 7 e 30 giorni.
Le perquisizioni, in provincia di Bergamo, hanno interessato i comuni di Telgate, Cividate al Piano e Grumello del Monte e sono state disposte dalla Procura della Repubblica di Venezia.
Fra i perquisiti, uomini tra i 20 e i 50 anni le cui generalità non sono state rese note, figurano una persona già indagata per fatti di violenza e un'altra già arrestata dalla Questura di Bergamo per episodi di violenza avvenuti dopo un incontro di calcio. Si tratta dell'uomo che nell'aggressione a Venezia indossava una maglietta della squadra di calcio della Padania. Ed è stata proprio questa maglietta a portare la Digos sulla pista giusta dell'indagine, coordinata dalla pm veneziana Emma Rizzato.
Gli agenti hanno visionato migliaia tra video e immagini dei fotografi: tra le moltitudini di scatti, uno aveva immortalato un uomo con la maglietta della squadra della Padania, particolare che assieme all'accento bergamasco degli aggressori era stato segnalato nella denuncia alla polizia da parte delle vittime e di alcuni testimoni. Accanto all'uomo, altri militanti presi però di profilo. Così le foto sono state inviate alla Digos di Bergamo che è riuscita a risalire all'identità dei presunti aggressori, i quali sono stati riconosciuti dalle vittime e dai testimoni. Oltre a questi quattro sarebbero coinvolte altre persone, con un ruolo però marginale e nei cui confronti sono ancora in corso accertamenti. Gli indagati saranno interrogati la prossima settimana dalla Procura lagunare con la collaborazione della Digos di Venezia. (da Il Messaggero)
Sconsolante il commento pubblicato da il Padano, dove leggiamo: “L'alterco, pare innescato da un giovane che aveva alzato il gomito, si risolse con qualche pugno e dei tavoli rovesciati per terra: un episodio di poco conto, ma gli uomini della Digos di Venezia e di Bergamo si sono lanciati nelle indagini con uno zelo che, da parte delle forze dell'ordine italiane, spesso manca quando si tratta d'indagare su altri fatti criminosi, i cui colpevoli ben raramente vengono assicurati alla giustizia. I poliziotti, dopo aver esaminato con pazienza certosina migliaia di fotogrammi tv e delle telecamere di sicurezza oltre a un numero colossale di foto della manifestazione leghista, sono risaliti alle persone che avrebbero preso parte alla baruffa.”
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