“C'è un solo verbo per riassumere la politica del Comune di Milano nei confronti dei rom: sgomberare”. Il vice-sindaco Riccardo De Corato, poco incline alla mediazione o al fair play, contattato telefonicamente da Peacereporter sulla questione dei rom, perde il controllo. Non usa mezzi termini il braccio destro del sindaco Moratti che in poche parole liquida anche l'operato delle associazioni, da anni impegnate nei campi rom per portare avanti l'integrazione delle comunità nomadi.
“Le associazioni - ha tuonato De Corato - sono pagate per dare notizie diverse da quelle del Comune. I cittadini di viale Rubattino possono finalmente tirare un sospiro di sollievo, condividono la nostra linea politica”.
Inutile ricordare all'amministratore che per la prima volta tante famiglie milanesi si erano mosse per dare sostegno ai nomadi e scongiurare lo sgombero, visto che ben trentasei bambini del campo di Rubattino frequentavano la scuola con regolarità.
“Non è vero – afferma perentorio De Corato -. Nella zona i furti erano all'ordine del giorno e i residenti non ne potevano più. Difendevano i rom solo le maestre che abitano lontano dal campo”. Anche l'argomentazione dell'inserimento scolastico come base di partenza per l'integrazione dei rom nella società lascia indifferente il vice-sindaco. “Se i bambini sono a scuola – ha concluso De Corato – ma hanno dei padri che delinquono, tornano a casa. Chi compie dei crimini non è bene accetto nel nostro Paese”.
Le dichiarazioni di De Corato a Peacereporter giungono in seguito all'ennesimo sgombero attuato dall'amministrazione milanese nei confronti dei nomadi. A pochi giorni dalla messa in sicurezza dell'area di via Rubattino, anche il piccolo campo di viale Forlanini, che sorgeva vicino alla ex caserma, è stato raso al suolo.
“L'accampamento in questione - spiega Elisa del servizio legale del Naga – era molto piccolo, raccoglieva circa quattro famiglie. In questi ultimi giorni alcuni rom cacciati da Rubattino si erano spostati in quest'area, ma poco prima delle 8.30 di giovedì sono arrivate le ruspe del comune per fare piazza pulita. Tra i presenti c'erano anche tre bimbi e una donna anziana. Fino ad ora l'amministrazione ha offerto ricovero solo per l'anziana, gli altri rom si sono dispersi. Ci ha stupito che questa volta non sono stati avvisati nemmeno i servizi sociali”.
A riprova delle parole della testimone del Naga, quelle dell'assessore alla Famiglia, alla scuola e alle politiche sociali, Mariolina Moioli, sentita da Peacereporter. “Non sapevo di quest'ultimo sgombero, io mi occupo di altro, non di sicurezza”. Sembrano lontani i tempi in cui gli sgomberi si eseguivano nel rispetto di alcuni diritti fondamentali, non ultimo l'assistenza a donne e bambini. Eppure si infuria l'assessore Moioli se interpellata sulla questione. “Ad ogni sgombero noi diamo sempre delle possibilità alle famiglie rom. Giovedì scorso ai nomadi di via Rubattino abbiamo subito offerto dei dormitori per donne e bambini, a loro accettare le nostre proposte”. di Benedetta Guerriero, continua a leggere…
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