mercoledì 25 novembre 2009

Pesaro, EveryOne deposita atto di denuncia in Procura della Repubblica contro politiche dell'Amministrazione comunale

Questa mattina l’organizzazione per i diritti umani Gruppo EveryOne ha depositato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pesaro un atto di denuncia riguardo alla tragica situazione socio-sanitaria che coinvolge la piccola comunità Rom romena di Pesaro dal marzo 2008 a oggi. Alcuni dei componenti della comunità Rom pesarese soffrivano e soffrono tuttora di gravissime patologie, fra le quali tumori maligni ormai incurabili, epatiti, cardiopatie, patologie da precarietà, handicap della persona.
Nell’esposto, a firma di Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, co-presidenti di EveryOne, si contesta al Comune di Pesaro, e in particolare al Sindaco e agli Assessori alla Sicurezza, alla Salute e alle Politiche Sociali, la mancata assistenza sociale e il mancato soccorso ai membri della suddetta comunità. Gli attivisti chiedono ufficialmente al Procuratore se, nella disamina di tutta la documentazione concernente gli sgomberi degli stabili dismessi in via Fermo e in via Solferino, gli episodi di discriminazione denunciati, la situazione sanitaria di alcuni individui, l’aborto spontaneo di due mamme Rom conseguentemente allo sgombero del 25 febbraio 2009, la morte di tre Rom sopraggiunta per le precarie condizioni di vita, non ravvisi ipotesi di inadempienza grave e, in caso affermativo, intenda procedere d’ufficio nei conforonti dei soggetti agenti.
Le violazioni ipotizzate dall’organizzazione per i diritti umani sono: abuso di atti di ufficio (ex art. 328 c.p.), lesioni (ex art. 582 c.p) e omissione di soccorso (ex art. 593 c.p).

“Abbiamo provato con tutti i mezzi a sollecitare l’Amministrazione Comunale a prestare la dovuta assistenza a queste persone sofferenti, esposte a temperature rigidissime, senza un riparo ove dormire, senza acqua corrente, energia elettrica né viveri e coperte” denunciano Malini, Pegoraro e Picciau, “ma l’indifferenza e la persecuzione reiterata da parte delle autorità locali con sgomberi, limitazioni della libertà personale e minacce di procedimenti penali sono sempre state le uniche risposte ai nostri allarmi umanitari. Ora ci auguriamo che la Magistratura” proseguono i co-presidenti del Gruppo, “intervenga affinché i Rom pesaresi, sgomberati oggi anche da un terreno privato in località Pozzo Alto di Pesaro messo volutamente a disposizione dal proprietario – che si è visto notificare una contravvenzione da parte della Polizia Municipale per aver provato a offrire rifugio a una quindicina di Rom -, siano messi in sicurezza, salvaguardando i loro diritti fondamentali alla vita, alla salute, alla libertà e alla dignità personale, nonché la loro unità familiare”.
Il Gruppo EveryOne sta notificando in queste ore anche un atto di denuncia urgente nei confronti delle Istituzioni pesaresi presso la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e la Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite. Contemporaneamente, l'organizzazione per i Diritti Umani ha inoltrato una protesta ai vertici del Pd e dell'Idv, partiti i cui esponenti hanno un ruolo importante nelle operazioni di pulizia etnica a Pesaro. "Siamo convinti che né Bersani né Di Pietro siano al corrente degli abusi commessi dal loro sindaco e da un loro assessore. E' comunque sconcertante che oggi nell'Unione europea," concludono gli attivisti, "esistano situazioni di persecuzione grave che mettono famiglie vulnerabili e perseguitate, nonché persone gravemente ammalate, in mezzo alla strada in pieno inverno. E' un segnale che in alcune città la vita umana non conta più niente, se appartiene a una razza sgradita alle Istituzioni e agli intolleranti. Come negli anni delle leggi razziali. Pochi minuti fa, inoltre, un cittadino di Pesaro ci ha segnalato che razzisti non identificati hanno dato fuoco alla casa fatiscente in cui si rifugiavano le famiglie Rom prima dello sgombero, per evitare che trovino ancora riparo sotto un tetto".
Per ulteriori informazioni: info@everyonegroup.com.

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