Il programma speciale – il cui titolo è anche un omaggio a Roberto Rossellini, regista capace di ‘reinventare’ il cinema trasformandolo in un vero strumento di conoscenza e mettendolo al servizio della realtà – è stato curato da un gruppo composito e trasversale, composto dalla giovanissima regista rom Laura Halilovic autrice del pluripremiato Io, la mia famiglia Rom e Woody Allen e dai consulenti per il cinema e gli audiovisivi del Centro Nazionale Marco Dalla Gassa e Fabrizio Colamartino.
Per la selezione dei film e per l’allestimento delle altre iniziative del programma si è partiti dalle rappresentazioni del mondo Rom più codificate, ricche di stereotipi e luoghi comuni, per demistificarle corrodendole dall’interno attraverso immagini, musiche, parole, ritmi.
Anche per questo si mescoleranno proiezioni di film dalle origini del cinema (in particolare due cortometraggi dei primi del ‘900 di David W. Griffith, il primo musicato da un gruppo di musica gitana, i Bruskoi Triu, il secondo dal maestro Stefano Maccagno), ai giorni nostri con più recenti documentari europei sul tema (tra cui spiccano Carmen Meets Borat di Mercedes Stalenhoef e Citizen Manouche di Thomas Chansou).
Si tenterà di andare al di là degli steccati ideologici e della contingenza della cronaca, per far emergere una realtà che, molto più spesso di quanto non si creda, vive un’integrazione possibile e praticabile, spesso portata avanti con passione proprio dalle generazioni più giovani. Per questo non mancheranno testimonianze autorevoli (come quelle di Moni Ovadia, Costanza Quatriglio, Riccardo Iacona, Pino Petruzzelli), confronti pubblici all’interno di una tavola rotonda che ospiterà rappresentanti di comunità romanì, di istituzioni locali e di associazioni per ragionare sulle forme di integrazione possibili, incontri tra registi e classi scolastiche. Il tutto per rimettere in gioco le definizioni consuete, ciò che contrappone frettolosamente “noi” a “loro”.
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