La Lega Nord svela la sua posizione, dopo la decisione del Comune di Venezia, supportato dai giudizi di merito della Magistratura, di andare avanti sulla questione del villaggio a favore delle famiglie sinte veneziane.
Mandare via i Sinti e fare di quelle casette residenze per anziani e portatori di handicap. Sarà questo il primo atto della prossima giunta comunale. Se sarà giunta di centrodestra. La Lega veneziana, a muso duro, chiude la partita villaggio sinti. Con una promessa: «Il primo atto che farà la nuova amministrazione comunale sarà un atto di indirizzo di variante urbanistica sul campo nomadi. In secondo luogo farà la modifica del regolamento di quell’area e, se non c’è un regolamento, se ne costruirà uno in tal senso. Questi – ha detto ieri l’onorevole della Lega Nord Corrado Callegari (in foto) circondato dai colonnelli veneziani del partito - sono atti che stiamo già predisponendo affinchè entro l’anno prossimo si chiuda definitivamente questa vergognosa faccenda».
Durante tutti questi mesi di dibattito e di prese di posizioni anche pubbliche, da parte della Provincia di Venezia, il villaggio è stato dipinto come un ghetto e le casette come un illecito. Tant’è che la Provincia ha bloccato per settimane l’allaccio alle utenze. Oggi, dopo che il Comune di Venezia, ha fatto valere le proprie ragioni, esce allo scoperto la lega Nord che aveva con forza cavalcato lo scontro contro il l’amministrazione comunale.
Quella della Lega Nord non è solo una promessa. Sarà un punto “imprescindibile” nel programma politico di tutto il centrodestra. Vuol dire che da qui alle elezioni di primavera – mancano 131 giorni - le alleanze della Lega saranno basate su questa questione. «Se non sarà un sindaco espresso dalla Lega ma dalla coalizione dovrà per forza convenire su questa nostra decisione: primo atto, fuori i nomadi». Una sorta di aut aut agli amici del Pdl, quasi a dire: o così o non ci sarà alleanza.
E i Sinti? Quelle 38 famiglie che si saranno nel frattempo trasferite? «Sfrattate. Chi vorrà e ne avrà titolo si iscriverà alle liste per una casa del Comune, così come fanno tutti i cittadini veneziani». Sul piatto Callegari ci mette il carico dei numeri. «Attorno a questo tavolo – ha detto – c’è la rappresentanza del 20% del voto elettorale delle amministrative e delle politiche. Ci sono 3000 iscritti, di cui mille solo in comune, c’è un deputato, due assessori provinciali, cinque consiglieri provinciali, c’è un sindaco, quattro vice sindaci, 40 consiglieri comunali, dodici assessori, ci sono otto consiglieri di Municipalità. Altro che Cacciari che ha detto “il sindaco sono io e decido io”, qui c’è la gente». E la sentenza del Consiglio di Stato che permette al Comune di trasferire i Sinti? «E’ una sentenza politica, non certo amministrativa», ha concluso Callegari.
E proprio ieri in Consiglio comunale i militanti della Lega hanno fatto il quarantotto. Tanto che i vigili presenti hanno registrato le generalità ad alcuni di loro. Le divise hanno faticato non poco a tener calmi gli animi, fra i “sindaco dimettiti” dei fazzoletti verdi e i loro numerosi cartelli contro il villaggio Sinti. All’ordine del giorno c’era una mozione del consigliere leghista Mazzonetto che chiedeva di fare una “verifica del reddito a tutti gli abitanti del vecchio campo” (oggi tra l’altro “visitato” da alcuni operatori dell’Ulss 12), e di “verificare le loro entrate e uscite”. Mozione nemmeno inserita all’ordine del giorno (e nemmeno votata dal pdl Luciano Pomoni), e giudicata «offensiva e bugiarda» dal consigliere Pd Borghello.
Quindi è chiaro: le case che non erano in regola per i Sinti, diventano d’improvviso un bene da destinare agli anziani e agli handicappati di Venezia. E i Sinti? La risposta della Lega Nord è chiara: “fuori i nomadi”. Posizione razzista e discriminatoria, come lo è stata fino ad oggi anche se coperta da pretesti e false dichiarazioni. Ieri, in Consiglio Comunale, la Lega Nord è uscita allo scoperto e mostra la sua vera faccia razzista.
Sandro Simionato difende a spada tratta l'amministrazione. Mentre prosegue la battaglia sul villaggio, l'assessore alle Politiche sociali non si scompone per l'annuncio del Carroccio di essere pronto a modificare la destinazione d'uso dell'area di via Vallenari in caso di vittoria alle elezioni. «Vedremo se vinceranno - replica - e se davvero vinceranno faranno quello che riterranno. Dal canto nostro, siamo convinti di essere sulla giusta strada. È sotto gli occhi di tutti che quella in gioco è una questione di civiltà visto che queste famiglie non possono più stare a vivere nelle condizioni disastrose in cui sta versando ormai da tempo il campo che oggi le ospita».
Simionato, ieri, ha presieduto una riunione tecnica per fare il punto della situazione in vista degli inserimenti nelle 38 casette per i quali è questione di pochissimi giorni.
«Noi siamo pronti e vorremmo procedere il prima possibile. Formalmente è necessario che il sindaco firmi l'apposita ordinanza di sgombero della vecchia struttura che gli uffici stanno redigendo e per cui siamo in dirittura d'arrivo. Quindi il Patrimonio procederà a dare il via libera alla consegna delle unità abitative una volta terminate le verifiche che tutti i documenti siano a posto».
Nonostante il contrattacco della Lega, Simionato e l'amministrazione sono tranquilli. «Anche il Consiglio di Stato ci ha accordato ragione pure nel merito, avvalorando la tesi che queste persone di cultura nomade vadano inserite progressivamente secondo un percorso di maturazione per tappe che va fatto senza violenza. È un altro elemento che ci rassicura sul fatto di compiere un'operazione corretta anche sotto il profilo culturale».
4 commenti:
La lega ha molte facce, questa è una delle peggiori
Credo che la protesta che inizialmente poteva avere anche delle giustificazioni, come spesso accade, sia arrivata ad un punto di non ritorno dove esiste solo il risultato senza considerare il quadro della situazione.
Ritengo che entrambe le parti abbiano commesso errori enormi provocando comunque delle ingiustizie, non condivido però questo modo di procedere della lega.
La Lega ha molte maschere, più che facce: il vero volto è questo.
A mio avviso la protesta si basava sin dall'inizio su dei pretesti. Vedi quel famoso comitato, che ufficialmente respingeva l'appoggio della Lega e diceva di essere contro il Villaggio "per il bene dei Sinti", i quali sarebbero stati ghettizzati. E' bastato che andasse Iacona a intervistarli, incalzandoli un po' con le sue domande, per far loro gettare la maschera ("ma lo sa che QUELLI LI' sporcano, sputano per strada? E dovremmo dargli delle case?").
E così anche la Lega: apparentemente ha senso, l'argomentazione. Se quei Sinti sono cittadini veneziani, che accedano alle case popolari come tutti gli altri, mettendosi in fila.
Giustissimo, se non fosse che questi particolari cittadini sono in attesa di una sistemazione da lunghissimo tempo, e le diverse amminsitrazioni hanno fatto loro, nel tempo, una serie di promesse disattese. Se lo sono guadagnato, il diritto a questa "scorciatoia".
Sinceramente: non fossero stati "zingari", credete che la Lega si sarebbe opposta? O avrebbe riconosciuto che 'sti poveri cristi avevano diritto a non vivere più in baracche (dove erano stati confinati da altri)?
Scusi nebo ma stavolta chi ascolta solo i tg è lei.
Con Iacona è anche uscito il fatto che loro NON volevano le case popolari per questioni d'usanze(vogliono poter stare tra loro, vicini, ecc) infatti non tutte le famiglie del campo si trasferiranno nelle nuove case, alcuni, per loro scelta, andranno in case popolari.
Quindi di balle e di maschere ne hanno messe tanti.
Evidentemente lo stato di necessità non era tale da dover usare nessuna soluzione d'emergenza, se lo fosse stato dubito che avrebbero posto delle condizioni per spostarsi.
Detto questo, per la cronaca, io ho + volte contestato i costi subiti per quest'operazione e la scelta magari poco accurata del luogo, scelta fatta diversi anni fa ma che forse andava rivalutata, se avessero messo una discarica invece che delle villette probabilmente qui molti sarebbero concordi.
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