mercoledì 30 dicembre 2009

Venezia, il primo Natale al caldo per i Sinti

Natale al caldo e con la corrente elettrica al nuovo villaggio sinti di via Vallenari. Il primo Natale nella nuova struttura, aperta tra le polemiche dal Comune di Venezia, ha visto le famiglie sinti uscire dalle case subito dopo mezzanotte per il tradizionale scambio di auguri.
«Nel vecchio campo festeggiavamo assieme. Qui le casette sono piccole e allora ci siamo trovati fuori, dopo mezzanotte. Si è fatto il giro di ogni casa per gli auguri e abbiamo trascorso le ore successive all'aperto, in allegria», ci racconta Paolo Hudorovic. tra gli ospiti più anziani del campo. «Siamo contenti, qui si vive bene e i nostri bambini giocano in mezzo al verde».
E' il primo Natale nelle casette costruite dal Comune per la comunità sinti. «Da cinque giorni è arrivata la corrente elettrica, il riscaldamento funziona. Insomma, è tutto a posto. Queste casette sono altro rispetto al vecchio campo. E' un vero villaggio», ci raccontano i Sinti. Alle porte delle casette ci sono le vetrofanie natalizie e i Babbi Natale di pezza sono appesi accanto alle finestre. I bambini giocano nella strada di accesso alle case, rincorrendosi. Uno ha un fucile di plastica colorata, forse uno dei regali che ha trovato sotto l'albero. Le risate dei bambini sono l'unico segnale della festa che si celebra nel chiuso delle casette, lontano da occhi indiscreti. Dalle case escono voci e musica.
«Gli alberi di Natale? Sono dentro le case - ci racconta Paolo Hudorovic che venerdì pomeriggio ci ha accolto al campo - praticamente tutti li hanno fatti dentro casa. Io, no. Non c'è stato il tempo. Del resto, siamo reduci dai disagi della nevicata di pochi giorni fa e vi assicuro che qui, nonostante ci sia il riscaldamento, abbiamo patito il freddo per le temperature sotto zero».

Altri al villaggio dei sinti preferiscono non parlare ai giornalisti. Non c'è voglia di tornare, nel giorno di festa, sulle polemiche politiche della Lega Nord dopo il blitz notturno del Comune che ha trasferito i sinti da una parte all'altra della statale 14bis. «Ci dispiace molto che sia stato allontanato il prefetto Lepri Gallerano - dice invece Hudorovic, a nome della comunità - La notizia ci ha sorpreso e ribadiamo che il Comune ha fatto bene ad organizzare il trasloco di notte, non solo per la questione delle proteste, ma per evitare disagi. E qui finora non ci sono stati problemi con nessuno. Adesso noi chiediamo solo di esser lasciati in pace».
Ma la Lega Nord minaccia in caso di vittoria alle prossime elezioni comunali, di sgomberare il campo. «Se temiamo che ci mandino via? Ma dove volete che ci mandino - continua Hudorovic - e poi qui non verrebbero mai a vivere anziani e disabili. Noi siamo tranquilli, abbiamo aspettato tredici anni per venire a vivere qui. E in questi anni abbiamo capito anche qualcosa di politica. Agli esponenti della Lega Nord dico solo che sarebbe meglio se si occupassero dei veri problemi della città, di quanti stanno perdendo il lavoro, delle fabbriche che chiudono. Non siamo noi l'emergenza». di Mitia Chiarin

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