"Se il 2009 è stato all'insegna del respingimento, senza alcun frutto se non sofferenza, morte e abbandono, il 2010 segni un ritorno alla protezione sociale, all'accoglienza umanitaria, al riconoscimento del diritto d'asilo di tante persone -uomini, donne e bambini- dentro un nuovo quadro europeo di tutela dei diritti e della dignità di ogni persona umana aperto dall'entrata in vigore nel 2010 del Trattato di Lisbona".
Lo chiede don Giancarlo Perego (in foto), direttore generale della Fondazione Migrantes, che ha affidato al Servizio informazione religiosa le "molte attese del mondo dei migranti".
E aggiunge: "Una prima attesa è di una lettura vera del mondo migratorio. Questa attesa chiede il superamento del pregiudizio che connette strettamente immigrazione e criminalità, alimentato dalla stampa (il 76 per cento degli articoli), dall'opinione pubblica in Italia (60 per cento) e in Europa (70 per cento)". Secondo don Perego, "una seconda attesa riguarda la riforma della legge della cittadinanza, con una particolare attenzione ai minori immigrati in Italia".
L'auspicio, afferma il direttore dell'organismo promosso dalla Cei, "è che si arrivi, come in diversi Paesi del mondo, a una doppia cittadinanza e alla possibilità che i bambini che nascono sul territorio italiano da subito possano essere cittadini italiani, diversamente da oltre 500.000 bambini che negli anni scorsi sono nati in Italia. Una terza attesa riguarda il ritorno a una cultura sociale che guarda non solo alla casa, ma anche alla strada, non creando forme di esclusione sociale e di abbandono, ma di educazione, di protezione sociale, di accompagnamento sociale. In strada chiedono protezione molti immigrati senza dimora, le donne prostituite, i minori non accompagnati, i nomadi: il 2010 segni un fermo alle violenze moltiplicate nel 2009 e un ritorno di interesse sociale alla strada da parte delle istituzioni". da AGI Mondo
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