martedì 19 gennaio 2010

Roma, la chiusura del Casilino 900? Uno spot elettorale

Situazione molto particolare si è creata a Roma con l’attuazione del cosiddetto “piano nomadi”, strutturato dal Comune e dalla Prefettura. Il primo dato che emerge è che i Rom non sono stati fatti partecipi di quanto stava succedendo, con il risultato che permangono paure e diffidenze. Ma non solo perché si è mortificato un processo partecipativo che aveva visto le comunità rom e alcune associazioni fare un salto di qualità verso un processo fondamentale per qualsiasi azione seria negli ambiti dell’abitare, della scuola, del lavoro...
Le paure e le diffidenze sono amplificate dal fatto che il Comune e la Prefettura non sono riusciti e non riusciranno a realizzare il piano originario (i quattro mega insediamenti fuori dal raccordo anulare); questo perché inevitabilmente nessun territorio è disposto ad accettare la costruzione di mega insediamenti, dopo una campagna stampa xenofoba che ha colpito i Rom romani.
Noi di U Velto, che non siamo certo fautori dei “campi nomadi”, speravamo che il Prefetto Pecoraro (in foto) e il Sindaco Alemanno riuscissero a fare un salto di qualità, che di fatto non è avvenuto, e partissero con un piano di alloggi popolari per le famiglie rom.
Al contrario il Prefetto e il Sindaco hanno deciso di utilizzare il Centro accoglienza richiedenti asilo di Castelnuovo di Porto e pensano di utilizzare il Centro di Identificazione ed Espulsione di Ponte Galeria che di fatto diventeranno i due nuovi “campi nomadi”. A queste due strutture si affiancheranno i “campi” esistenti: Salone e Castel Romano. E il gioco è fatto.
In queste ore sono state spostate delle famiglie rom da via del Salone al CARA di Castelnuovo di Porto e da Casilino 900 altre famiglie rom sono state spostate in via del Salone. Un gioco dell’oca che nessuno ad oggi sa cosa porterà.
L’impressione è che l’obiettivo del Sindaco Alemanno non sia quello costruire un percorso di uscita dai “campi nomadi” ma che voglia esclusivamente dare un segnale forte in vista delle elezioni regionali. Uno spot elettorale: la chiusura del Casilino 900.

2 commenti:

xpisp ha detto...

" Il primo dato che emerge è che i Rom non sono stati fatti partecipi di quanto stava succedendo,..."
E quindi?
La medesima cosa è stata fatta nei confronti, per esempio, dei cittadini di venezia a cui è stato imposta la presenza del nuovo campo... ma su questo non mi sembrava foste contrari.
Non so se sia uno spot elettorale, mi sembra però che prima di giudicare, forse, si potrebbe guardare se a tutte le affermazioni fatte seguiranno anche i fatti.
Se così sarà... con tutti gli errori che comunque si commetterebbero, forse saremmo ad una svolta.
Speriamo che nessuno remi contro perchè per molti l'esistenza di tale problema è fonte di lavoro.

Anonimo ha detto...

Sono 6 anni e mezzo che vivo accanto al famoso Casilino 900. Sì, è stata con ogni probabilità una pubblicità elettorale, ma rimane il fatto che la convivenza ha avuto dei momenti veramente molto molto duri, che spero di essermi lasciata finalmente alle spalle. Sporcizia per le strade causata da loro (li vedevo mentre sporcavano e danneggiavano tutto quello che incontravano), danneggiamenti alle auto, persone ubriache moleste. Io stessa sono stata apostrofata più di una volta e ho paura a tornare a casa con il buio. Giusto ieri due uomini ubriachi fradici mi si sono quasi buttai sotto la macchina. Così non si può fare, così non si va da nessuna parte, e quello che emerge è che la volontà di integrazione sia legata ad una esigua minoranza, tanto più che in continuazione escono notizie sulla refurtiva più strana ritrovata nel campo. Qualche mese fa addirittura un abitante del campo è stato trovato in possesso di beni per due milioni di euro. Loro pretendono i diritti, ma i doveri di cittadini dove sono? La volonà di essere cittadini a tutti gli effetti io non l'ho mai vista in loro. Tutto l'odio che c'è verso di loro non è solo colpa della politica o dei giornalisti o dell'ignoranza delle persone...

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