“Ostrega, bisogna far qualcossa co’ tuti ’sti delinquenti!”
“Zà, ti ga razon!”
“No se pol più viver!”
“No se pol più caminar par strada!”
“No se pol più star chieti!”
“Zà!”
“Zà!”
“Zà!”
Il Direttivo Leghista di Spinola a Spinola, in realtà, non ha una sede ufficiale. Non ha mai avuto il tempo di trovarsene una. Non è nato, infatti, come un partito, ma come un malumore. Un mugugno generalizzato contro queli de Roma dapprima, che serpeggiava sul fondo delle assemblee, e faceva da sordo contrappunto ai discorsi paludati dei politici locali di lungo e medio corso, qualsiasi fosse il loro orientamento. I politici locali, Trio compreso, all’inizio lo avevano sottovalutato, convinti che a Spinola la Lega non avrebbe attecchito mai, perché c’erano loro a sorvegliare e incanalare persino il dissenso. Quando, a metà degli anni ‘90, si accorsero invece che la Lega, a Spinola, aveva fatto il botto di voti, fu uno choc. Fu uno choc, a dire il vero, anche per la Lega della Provincia, che di Spinola si era allegramente dimenticata: tanto che, quando arrivarono i risultati e ci si accorse che là il partito aveva preso un bel 10% tondo tondo senza manco fare campagna elettorale, i Leghisti della Provincia si guardarono in faccia basiti come uno che scopra di aver vinto un terno al Lotto senza nemmeno ricordarsi di aver giocato. Il mattino dopo, elenchi degli iscritti alla mano, avevano cercato qualcuno che abitasse a Spinola, per farlo segretario. Il primo, in ordine alfabetico, era Telmo Piovego. E fu così che Telmo si ritrovò segretario della Lega cittadina. da Il nuovo mondo di Galatea, continua a leggere…
1 commento:
Articolo segnalato da Eugenio Viceconte, http://noblogo.livejournal.com/.
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