lunedì 8 febbraio 2010

Milano, non si fermano gli sgomberi senza alternative per intere famiglie

Continuano nell’indifferenza generale gli sgomberi senza soluzioni alternative. Quello di stamattina, messo a punto dalla Polizia Locale nei pressi dell'Alzaia Naviglio Grande, è il 195esimo dell'era Moratti. Il vicesindaco De Corato: da inizio d'anno, una operazione di smantellamento ogni 48 ore
Nuova operazione di sgombero in zona Navigli. Questa mattina, infatti, gli agenti della Polizia Locale hanno smantellato alcune baracche abusive nei pressi dell'Alzaia Naviglio Grande. Allontanati anche 15 rom che le occupavano irregolarmente.
Un'operazione, quella degli sgomberi, che procede a ritmo serrato, come ha ricordato il vicesindaco De Corato: “Solo da inizio anno siamo a ben 20 operazioni, una media di una ogni 48 ore”. In effetti quello di oggi è il 193esimo smantellamento dell'era Moratti. Una vera e propria caccia all'abusivismo locale.
“Gli abusivi ce li troviamo dappertutto” ha sottolineato De Corato, definendo la faccenda “un contesto inaccettabile”. Stamattina, infatti, durante le operazioni di abbattimento delle baracche, alcuni nordafricani si sono dispersi, rifugiandosi in un edificio abbandonato nel parco delle Cave, area verde spesso frequentata da cittadini e bambini. da MilanoToday

1 commento:

snowdog ha detto...

193 sgomberi firmati Moratti: l'ennesima riprova di una politica fallimentare. Perché mira soltanto all'apparenza mediatica e non risolve affatto il problema. Anzi, semmai lo acuisce, vedi gli sgomberi dei rom, quando spaccano le famiglie uomini da una parte e donne e bambini dall'altra, quando di fatto fanno sì che bambini che frequentavano la scuola ne siano invece improvvisamente sradicati.
E credo proprio che De Corato, che sempre si mostra alle telecamere in queste occasioni, debba soltanto vergognarsene, perché in realtà ha fatto solo vedere i muscoli senza risolvere nulla. Ma si sa, i nostri politici sono artisti nel creare il problema e poi porsi a soluzione (teorica) di esso, salvo non risolverlo mai perché altrimenti non lucrerebbero più sul facile consenso, non si farebbero più immortalare da fotografi e telecamere davanti alle ruspe.