Accrescere la lotta alla discriminazione e al razzismo e dotare il Paese di un'istituzione nazionale indipendente sui diritti umani figurano tra le principali raccomandazioni fatte all'Italia dai paesi dell'Onu per migliorare la situazione dei diritti umani.
Il Consiglio dei diritti dell'uomo delle Nazioni Unite ha infatti adottato a Ginevra il suo progetto di rapporto e raccomandazioni sull'Italia, frutto dell'esame periodico universale (Epu) svoltosi il 9 febbraio in presenza del sottosegretario agli esteri Vincenzo Scotti e cui è sottoposto ogni paese dell'Onu.
In tutto sono 92 le raccomandazioni formulate all'Italia, molte sugli stessi temi. L'Italia ancora non si è ancora pronunciata, ma "il Paese - ha detto al Consiglio l'ambasciatore italiano Laura Mirachian - ha però preso nota di tutte le raccomandazioni" e "risponderà ad ognuna entro la 14/sessione del Consiglio dei diritti umani, in giugno".
Le raccomandazioni saranno esaminate a fondo nel quadro delle procedure interne, in modo aperto e prioritario, ha aggiunto. Molte raccomandazioni chiedono all'Italia di accrescere la lotta al razzismo e alla discriminazione, nei confronti dei Rom e dei Sinti in particolare. L'Italia deve inoltre agire per favorire l'integrazione interculturale, favorire la parità tra uomo e donne, lottare contro l'istigazione all'odio.
Tra i temi affrontati anche il "pacchetto sicurezza", la situazioni degli immigrati irregolari, dei minori, dei detenuti, l'indipendenza e la pluralità dei mass media - tema evocato da Paesi come la Norvegia o il Canada - l'indipendenza della giustizia - questione sollevata ad esempio dal Regno Unito e l'Austria ma anche dall'Iran. Si raccomanda inoltre l'introduzione nell'ordinamento italiano del reato di tortura e la lotta al traffico di esseri umani ed altri temi.
Ma sono ben 25 i Paesi che hanno chiesto al Governo italiano di adempiere alla risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1993 e di "costituire senza ulteriori ritardi una Commissione nazionale indipendente per i diritti umani in linea ai Principi di Parigi in merito a indipendenza, autorevolezza ed effettività", come ha sottolineato la delegazione del Comitato per la promozione e protezione dei diritti umani (rete di 81 organizzazioni non governative italiane).
" Si tratta di una misura prioritaria per il rafforzamento della promozione e protezione anche dei diritti dei migranti, dei richiedenti asilo, dei detenuti, delle minoranze rom e sinti", si afferma in una nota.
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