Il secondo vertice europeo sull'inclusione dei rom si svolgerà a Córdoba (Spagna), l'8 e il 9 aprile 2010, in occasione della Giornata Internazionale dei Rom e dei Sinti, come un evento chiave della presidenza spagnola del Consiglio.
La discussione si baserà sugli ultimi sviluppi della questione rom e sinta a livello europeo, in particolare su quanto emerso nelle due riunioni della Piattaforma europea per l'inclusione dei Rom e il 10 principi comuni di base per l'inclusione dei Rom allegato alle conclusioni del Consiglio EPSCO del giugno 2009. Seguendo il modello dal primo Summit, l'evento riunirà rappresentanti delle istituzioni dell'UE, Stati membri, organizzazioni internazionali e società civile di Roma. La partecipazione al Summit è limitata a quelli invitati dalla Presidenza spagnola del Consiglio.
Le federazione Rom Sinti Insieme parteciperà al vertice con due rappresentanti: il Presidente Radames Gabrielli (associazione Nevo Drom) e il Consigliere Bernardino Torsi (associazione Sucar Drom).
Bernardino Torsi interverrà su due temi: Anti discriminazione a favore delle popolazioni sinte e rom in Unione Europea e Progetti di inclusione sociale. Di seguito, in sintesi, l’intervento del Vice Presidente di Sucar Drom
Anti discriminazione a favore delle popolazioni sinte e rom in Unione Europea
Le popolazioni sinte e rom subiscono nei Paesi dell’Unione Europea molteplici discriminazioni, in particolare esprimiamo viva preoccupazione per i discorsi sempre più violenti di politici e non che vengono veicolati dai mas media, creando un clima di xenofobia e in alcuni casi di aperto razzismo nei confronti delle minoranze sinte e rom. Si chiede alla Commissione europea e al Parlamento europeo di:
1) promuovere il monitoraggio e un sistema sanzionatorio per gli interventi dei politici che istigano alla xenofobia e alle discriminazioni contro le minoranze sinte e rom i Europa;
2) promuovere il monitoraggio e un sistema sanzionatorio per i mass media che diffondo immagini stereotipate delle culture sinte e rom e che etnicizzano il reato compiuto dal singolo rom o sinto, istigando all’odio razziale;
3) promuovere un sistema di protezione per le famiglie sinte e rom vittime di discriminazioni.
Progetti di inclusione sociale
Da più parti viene rilevato che le azioni, i programmi e i progetti destinati all'integrazione dei Rom e dei Sinti continuano a sortire "effetti limitati". Questo trend negativo è secondo noi da imputare da una cattiva impostazione metodologica e dall’incapacità degli Stati membri dell’Unione europea di promuovere politiche efficaci a favore della partecipazione dei Sinti e dei Rom. Si chiede alla Commissione europea e al Parlamento europeo di:
1) promuovere a livello europeo il riconoscimento ai Sinti e ai Rom dello status di minoranze, utilizzando come modello la legislazione italiana, da poco approvata, a favore delle minoranze slovene, in modo tale da rispondere alle problematiche vissute da Sinti e da Rom;
2) promuovere politiche di interazione che sappiano leggere le culture sinte e rom quali ricchezza dell’intera Europa e abbandonare le politiche di inclusione sociale che miarno in maniera sottile all’assimilazione forzata;
3) promuovere e finanziare progetti solo nel caso che i Sinti e Rom siano pienamente coinvolti in tutte le azioni (dall’ideazione progettuale, alla testa di comando e alla realizzazione pratica del singolo progetto, azione o programma), per superare la logica della partecipazione strumentale.
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