Luci a San Siro. Stavolta non solo per Milito, Eto'o, Messi e Ibrahimovic, ma anche per un gruppo di bambini Rom e di varie altre etnie a cui l'Inter e Mastercard, sponsor della Champions, hanno dato la possibilità di sfilare con gli idoli di tanti bambini italiani. Una decisione quella di Moratti e dell'Uefa che la Lega Nord non ha digerito troppo bene visto che ieri, sul proprio profilo facebook, Matteo Salvini invitava a fischiare i bambini Rom.
Si leggeva sul suo status: "Appello agli amici interisti di buon cuore: se stasera andate allo stadio, visto che grazie al geniale Moratti prima della partita sfileranno in campo venti bambini Rom sgomberati da quei cattivoni del Comune di Milano... fischiate!".
Tra i suoi amici però, evidentemente, Salvini non deve avere molti tifosi dell'Inter visto che il pubblico anziché fischiare ha applaudito i piccoli della Casa della Carità. Tra i bambini che hanno calcato il campo ieri sera molti sono Rom, con alle spalle esperienze di campi e sgomberi, da via San Dionigi e dal cavalcavia Bacula. Alcuni ora vivono in Casa della Carità, altri nei centri ad essa collegati, altri sono nel nuovo insediamento regolare di Pioltello. Per loro una giornata particolare. Sono stati accolti a San Siro nel pomeriggio, hanno fatto merenda lì ed hanno vestito la maglia dell'Inter, scendendo in campo con i giocatori. Subito dopo sono saliti in tribuna. Lì hanno applaudito il trionfo dell'Inter.
Il coraggio di Moratti e il 'tritacarne' dell'intolleranza. Nota del Gruppo EveryOne: "Sembrava di essere in una Milano diversa e moralmente più pulita," ci ha detto un tifoso che ha assistito dalla tribuna al trionfo dell'Inter, "perché all'annuncio dell'ingresso dei bimbi Rom, lo stadio li ha accolti con un fragoroso applauso, di quelli che si sentono solo dopo un 'golazo'. Il presidente era felice come un bambino, quando ha sentito il suo pubblico accogliere così un'iniziativa avversata dalla Lega e dal Comune di Milano. Grande Moratti: ve lo segnalo per l'edizione 2010 del Premio Eddie Hamel, assegnato dal vostro gruppo". Lo studioso Daniele Ferro, autore di un saggio interessante e completo sulla condizione dei Rom a Milano, ci ha scritto una breve email ponendoci una domanda utile a inquadrare la figura di Moratti: "Siccome Moratti è cognato del sindaco di Milano, malignamente mi viene da pensare," scrive Daniele, "che quella dei 20 bimbi Rom alla partita sia semplicemente una mossa mediatica". Interrogativo assolutamente pertinente, a cui abbiamo risposto con piacere: "Conosciamo il presidente dell'Inter, cui stiamo rivolgendo l'invito a sostenere un progetto di inclusione sociale e professionale per alcune famiglie Rom che vivono a Milano (il 'Progetto Romasia'). Il nostro Roberto Malini ha visto e sentito in prima persona, un paio di anni fa, all'interno di un locale di piazza San Babila a Milano, il presidente mentre esprimeva amarezza e disappunto verso l'operato dell'amministrazione comunale, riguardo a sgomberi e persecuzione e si sdegnava per un articolo anti-Rom sul Corriere. Quindi si vantava di avere alcuni "zingari" in squadra (all'epoca: Stankovic, Ibrahimovic e Mihailovic). Nell'occasione, Roberto si è complimentato vivamente con lui. Purtroppo Massimo non ha influenza diretta sulle politiche anti-Rom di De Corato, che è il vero sindaco di Milano, soprattutto sulle tematiche etniche. E' vero che se uomini come Moratti o Gianfranco Fini si esponessero di più, potrebbero costituire un esempio autorevole per milioni di italiani e richiamare ulteriore attenzione internazionale, riguardo alla persecuzione istituzionale delle minoranze in Italia, ma non è questo - almeno per ora - il ruolo che ritengono di rivestire, un ruolo che li metterebbe nel potentissimo 'tritacarne' della destra e della sinistra intolleranti, che sono sostenute dai media italiani. Gli attivisti che da tempo 'ballano' sul bordo di quel 'tritacarne' sanno come sia pericolosa e soggetta ad attacchi di ogni genere quella scomoda posizione".
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