martedì 6 aprile 2010

Roma, pubblicato assurdo libretto dalla Croce Rossa romana

E’ stato pubblicato il 23 marzo 2010, sul sito della Croce Rossa Italiana (interamente scaricabile) un documento che contiene le linee guida per l’accesso ai “campi nomadi”, curato da Marco Squicciarini, responsabile nazionale per le attività accoglienza e assistenza alle popolazioni rom ed ai soggetti senza fissa dimora.
Il testo intitolato "Linee guida di accesso nei campi rom e sinti", vuole essere un vademecum per l’approccio da utilizzare nei confronti delle comunità sinte e rom e della gestione dei campi nei quali vivono.
La lettura da il senso dell’incapacità nel costruire una relazione paritaria e consapevole. Sembra un pamphlet per operatori che vanno ad operare in zone di guerra e che improntano la loro azione sulla diffidenza e sulla disonestà. Veramente assurdo ma aiuta a comprendere come falliscano certe missioni di pace.
Non metto in dubbio la buona fede di chi ha scritto il libretto e chi opera nei “campi” ma è difficile pensare che un tale approccio che supera in peggio addirittura il caritativo – paternalista, possa in un qualche modo essere un valido aiuto alle comunità rom. Sottolineo rom, perché l’esperienza maturata dalla Croce Rossa romana in pochissimi anni si concentra solo ad alcune comunità rom capitoline.

Il testo sposa le tesi che da qualche anno guidano le Amministrazioni capitoline, ovvero il concentramento dei Rom e dei Sinti in luoghi lontani per poi proporre un’opera di ri-socializzazione (assimilazione forzata). Comunità rom e sinte considerate alla stregua di soggetti (in alcuni casi oggetti) da rieducare per inserirli nella società o cacciarli in maniera definitiva.
I testi nel libro sono diversi ma rimangono agghiaccianti le linee guida per la presa di contatto con le comunità rom e sinte (sopralluoghi segreti, disposizione dei volontari, divisione dei rom…). Gli unici testi interessanti sono quelli scritti da Najo Adzoviç (già portavoce del Casilino 900, oggi smantellato) e di Roberto Malini (Gruppo EveryOne). Di fatto questi due interventi, abbastanza parziali, fanno da cappello ad un testo che spero venga ritirato al più presto dalla Croce Rossa Internazionale. di Carlo Berini

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