Ferrovie dello Stato rende noto che si sono conclusi i lavori della Commissione interna d'inchiesta, riunitasi il 7 e 8 maggio scorsi, "in relazione all'indebita produzione e distribuzione di un modulo per la segnalazione di passeggeri di etnia Rom sui treni della linea FR2".
L'inchiesta ha rilevato che tale modulo "è stato effettivamente utilizzato dal 12 al 21 aprile. La predisposizione del modulo e l'azione di monitoraggio sono state intraprese in assenza di disposizioni da parte della dirigenza e all'insaputa di questa. L'iniziativa, che Ferrovie dello Stato condanna e stigmatizza, è stata assunta, senza alcuna specifica indicazione da parte della dirigenza, in seguito alla pubblicazione sulla stampa locale di alcuni articoli sul tema della sicurezza nella stazione di Salone".
In merito a tali fatti, precisano le Fs, "sono stati individuati i responsabili, tra i quali non vi sono dirigenti, nei cui confronti sono stati avviati i procedimenti disciplinari del caso, anche alla luce di quanto prescritto dal Codice Etico del Gruppo FS".
Noi di U Velto ringraziamo Ferrovie della Stato per la solerte decisione ma ringraziamo soprattutto il sindacato autonomo Fast Ferrovie che ha sollevato il caso di discriminazione. Sono casi come questi che ci fanno dire che in Italia esistono tante persone che non girano la testa quando avviene una discriminazione. Ma si indignano! Troppo spesso infatti si fa finta di nulla o peggio si pensa che il tema dell’antidiscriminazione possa essere relegato solo alle manifestazioni del sabato pomeriggio. L’antidiscriminazione deve essere un comportamento quotidiano a partire dai luoghi dove si lavora e si vive.
C’è anche chi non è contento. In un articolo pubblicato su Il Tempo si afferma che i Rom con il provvedimento delle Ferrovie dello Stato sarebbero intoccabili. Le motivazioni? Perché “probabilmente quei nomadi viaggiavano gratis sui vagoni” o “forse quei nomadi schedati erano anche gli stessi che scippano i turisti. O sfilano il portafogli ai pendolari”. Una collezione di stereotipi supportati dai “probabilmente” e dai “forse”.
Insomma, secondo Il Tempo non bastano i censimenti fatti da: Anagrafe Comunale (come qualsiasi altro Cittadino), Ufficio Stranieri della Questura di Roma (per chi è extracomunitario), Uffici comunali per la gestione del Campo di via del Salone. A cui si assommano negli ultimi due anni le "schedature" fatte ripetutamente e in diversi momenti dalla Prefettura di Roma con: Croce Rossa Italiana, Polizia Municipale di Roma, Questura di Roma, Carabinieri, Guardia di Finanza ed Esercito Italiano.
A noi rimane il dubbio che gli intoccabili siano i razzisti che continuano impunemente a diffamare Rom e Sinti a mezzo stampa.
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