sabato 23 ottobre 2010

La Dichiarazione di Strasburgo, i Governi europei si mobilitano per aiutare Rom e Sinti

I rappresentanti dei 47 Stati membri del Consiglio d’Europa, dell’Unione europea e delle comunità rom e sinte riuniti il 20 ottobre a Strasburgo, hanno condannato all’unanimità la diffusa discriminazione nei confronti dei rom, nonché le condizioni di emarginazione economica e sociale in cui riversano questi ultimi.
Il segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjorn Jagland, su iniziativa del quale fu convocata la riunione dopo le inquietudini sui diritti dei rom emerse l’estate scorsa, ha dichiarato quanto segue: “È giunto il momento di agire. L’incontro di oggi rappresenta un nuovo inizio per offrire un aiuto concreto all’intera popolazione rom d’Europa. I rom sono cittadini europei”.
Gli Stati membri hanno convenuto di compiere uno sforzo comune al fine di apportare una risposta paneuropea alle necessità dei circa 12 milioni di rom che vivono sul nostro continente.
La “Dichiarazione di Strasburgo” ribadisce i seguenti principi guida e priorità:
a) Non discriminazione, cittadinanza, diritti di donne e bambini;
b) Inclusione sociale, segnatamente in materia di istruzione, alloggio e assistenza sanitaria;
c) Conferimento di responsabilità e miglior accesso alla giustizia.
La “Dichiarazione di Strasburgo” prevede inoltre un nuovo programma di formazione europea per oltre un migliaio di mediatori rom, che forniranno consulenza legale e amministrativa alle comunità. Nel 2011, verranno formati circa 440 mediatori, un numero che, a seconda delle risorse disponibili, potrebbe raggiungere le mille unità negli anni successivi.
Il Consiglio d’Europa intende inoltre procedere alla formazione di un centinaio di avvocati nel 2011. I mediatori e gli avvocati rom lavoreranno per migliorare l’accesso all’alloggio, all’assistenza sanitaria e all’occupazione, nonché per mettere in relazione le comunità rom con la società civile.
Tali azioni si baseranno sulle competenze specifiche del Consiglio d’Europa al fine di sviluppare una cooperazione fruttuosa con le autorità locali, regionali e nazionali e con le organizzazioni internazionali. Per approfondire...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Aiutiamo quei poveri rom/sinti che sabato sostavano fuori dall'uscita Verona sud con la loro fiammante Audi A6 station e Peugeot 207, pulite, lucidissime ma prive del tagliando di assicurazione.
Aiutiamo questa gente che non comprende il mondo capitalista(però ne apprezza i simboli del lusso), che non comprende l'utilità di un'assicurazione.
Auguriamoci che mai possno provocare dei danni con quella macchina.

Carlo Berini ha detto...

Caro Anonimo perchè non hai il corraggio di firmare e di "metterci la faccia"?
Non sapevo se rispondere per l'ennesima volta a questo tipo di commento. Lo faccio con estrema fatica.
La responsabilità di qualsiasi azione è personale, in qualsiasi Stato di diritto. La colpa o il comportamento scorretto di una persona non può ricadere su migliaia di individui.
Quelle persone che hai visto, se veramente non avevano l'assicurazione, hanno sbagliato. Un grave sbaglio e spero anch'io che non succeda niente ma se anche dovesse succedere la responsabilità è loro e loro pagheranno.
Non per questo possono essere cancellate, sminuite o nascoste le gravi inadempienze dello Stato italiano.
Ti invito a leggere la Raccomandazione n. 1557/2002 del Consiglio d'Europa e provare a chiederti quali delle condizioni elencate sono attuate in Italia.

Fabrizio ha detto...

Ma le avrà viste quelle macchine o se le è inventate?
E poi, anche se l'anonimo mettesse un nome (ma non ci credo proprio), forse quello che scrive sarebbe + veritiero?
Termino: cosa c'entra il commento con il post?
Probabilmente è l'ennesimo lettore che, senza assumersi nessuna responsabilità, vuol far caciara come se si fosse in televisione.