Ha ragione don Colmegna: smettiamola di soffiare sul fuoco della paura contrapponendo i rom a chi è in attesa di una casa Aler. Cosa ha detto il tribunale? Che negare le case a queste famiglie perché rom è palese discriminazione su base etnica, cioè puro razzismo.
Ma in primo luogo ha detto che si tratta di una questione di giustizia. Nessuno può andare oltre la legge, nemmeno il Comune o un Prefetto. Il patrimonio pubblico è per tutti e gli appartamenti sono stati dati nel rispetto di una procedura regolare e rigorosa in tutti i suoi passaggi.
Le famiglie che hanno ricorso contro la mancata assegnazione hanno quindi semplicemente chiesto il rispetto della legge e il giudice non poteva far altro che riaffermare uno stato di diritto, altrimenti compromesso.
Quelle case sono state assegnate alle associazioni così come concordato da Comune, Regione e Prefetto, per darle in affitto temporaneo ai Rom. Quei rom che hanno fatto un percorso d'integrazione e continueranno ad essere supportati e accompagnati anche in questo trasferimento forzato da Triboniano, che altro non è che uno sfratto, in quanto allontanati da un campo regolare.
Si tratta di appartamenti non agibili e pertanto non assegnabili a tutt'oggi. Nulla viene tolto a chi è in lista d'attesa per l'assegnazione delle case ALER. E a dirla tutta è solo grazie al fatto che verranno ristrutturati dalle associazioni, se fra qualche anno potranno rientrare tra gli alloggi Aler assegnabili.
A Milano ci sono 5000 appartamenti in questa situazione. E' questo che grida scandalo. Cosa hanno fatto Lega e PDL negli ultimi quindici anni di governo per garantire ai milanesi l'agibilità di migliaia di appartamenti? Quali le alternative messe in campo: la soluzione finale per la Lega o quella del PDL che si rivolge a suadenti benefattori?
Ligresti ad esempio ha offerto un rudere: la fatiscente cascina Campazzino e con i soldi dei milanesi chiede che venga ristrutturata. Poi il Comune dovrà pagare l'affitto per le famiglie rom. A conti fatti per il signor Ligresti sarà un ottimo affare: gli ristrutturano lo stabile e incassa pure l'affitto. Questa sì che chiama giustizia sociale.
Anziché prestarci al gioco di scaricare sui Rom le inefficienze di questa amministrazione chiediamo con forza che il Comune si prenda l'impegno di dare risposte concrete sulla vera emergenza di questa città: il diritto ad una casa cominciando con la ristrutturazione degli appartamenti sfitti e murati da anni. di Ines Patrizia Quartieri, Consigliere comunale a Milano
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