venerdì 18 febbraio 2011

Brescia e Milano, continui abusi e violenze

Mentre a Roma, dopo il monito del Presidente Napolitano, l’Amministrazione comunale cerca soluzioni per le persone che vivono in condizioni abitative drammatiche, a Brescia e a Milano si compiono continui abusi e violenze.
Il Comune di Brescia per punire quattro famiglie sinte residenti che non accettano di essere trasferite ha tolto l’energia elettrica a tutte le venti famiglie che abitano nell’area di via Orzinuovi. L’azione medioevale dell’Amministrazione comunale ha messo a rischio la vita di un bambino sinto affetto da una rara malattia genetica. I sinti bresciani di via Orzinuovi hanno immediatamente messo in atto una protesta durissima che ha portato la chiusura della Strada provinciale che da Brescia porta a Milano. L’energia elettrica è stata riallacciata dopo poche ore grazie ad una trattativa promossa da Sucar Drom e guidata dal Pastore Renato Henich dell’associazione Sinti Italiani di Brescia. La notizia ha fatto partire una gara di solidarietà ma è chiaro che una denuncia contro il Vece Sindaco Rolfi è doverosa.
Il Comune di Milano, di concerto con il Prefetto Lombardi, ha messo in atto l’ennesimo sgombero contro una settantina di Cittadini comunitari, appartenenti alla minoranza rom. Dalle notizie stampa è stato offerta una soluzione alternativa: la comunità per le donne con figli piccoli. Per tutti gli altri (uomini, donne e ragazzi con più di 13 anni) nessuna soluzione è offerta.

Praticamente il Comune di Milano offre alla famiglie di dividersi e lascia senza soluzione la metà delle persone sgomberate. Le famiglie naturalmente non hanno accettato e sono quindi in questo momento alla ricerca di un diverso posto dove ricostruire le precarie baracche. Il Vice Sindaco De Corato ha dichiarato al Corriere della Sera: «Ho ricevuto diverse segnalazioni dal Consiglio di Zona 4 e dai residenti - dichiara De Corato - riguardo all’aumento dei furti e dell’accattonaggio nel quartiere, oltre che del degrado per l’abbandono di rifiuti di ogni genere e dell’insicurezza per l’accensione di fuochi nelle baracche. L’intervento di oggi è dunque un segnale di attenzione da parte dell’Amministrazione, un atto dovuto per riportare decoro e sicurezza nell’area. E ringrazio i cittadini e i consiglieri di Zona che indicando prontamente la presenza della baraccopoli hanno collaborato con le Istituzioni per il ripristino della legalità».
Noi ci chiediamo se il decoro sia più importante della vita di settanta persone e ancora quale legalità e sicurezza può esistere a Milano se si calpestano non solo le leggi italiane ed europee ma addirittura i fondamentali diritti umani su cui sono costruite le società occidentali?

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