giovedì 24 febbraio 2011

Maroni e gli sgomberi, chi ha ragione sui rom?

Troppo facile asciugarsi una lacrima quando muoiono bruciati quattro fratellini e il Papa si interroga se una «società più solidale e fraterna, più coerente nell'amore, cioè più cristiana, non avrebbe potuto evitare tale tragico fatto». Troppo facile.
L'altra sera, alla trasmissione «Chetempochefa», denunciano alcuni docenti universitari italiani e francesi che si occupano di rom, «Roberto Maroni ha affermato di aver firmato il piano sviluppato dal Comune di Milano secondo il quale "Io sgombero c'è quando c'è una soluzione alternativa". Egli si è detto "garante della buona attuazione di questo piano"».
Falso, accusano in una lettera aperta Tommaso Vitale, Laura Boschetti, Raffaele Mantegazza, Chiara Manzoni, Oana Marcu, Greta Persico, Andrea Rampini e Alice Sophie Sarcinelli: «Al contrario, nella maggior parte dei casi gli sgomberi, che sono ciclici e reiterati, avvengono in assenza di alternative abitative e senza il rispetto dei diritti fondamentali. Esemplari sono i ripetuti sgomberi delle famiglie che ruotano attorno al quartiere Feltre/Lambrate. Il primo, in data 19/n/2009, prevede- va di separare gli uomini da donne e bambini e le madri dai figli maggiori di 7 anni. Le famiglie sono state ospitate in una chiesa per una notte per poi tornare in strada, sotto la pioggia, mentre alcuni bambini e anche alcune famiglie sono stati ospitati per qualche giorno da maestre e cittadini del quartiere».
Lo stesso campo con le stesse ti famiglie, accusano, «è stato sgomberato a inizio settembre 2010, a pochi giorni dall'inizio delle scuole, che la maggior parte dei minori che vi abitavano frequentano. Dopo molte negoziazioni, alle famiglie rom è stata proposta una soluzione temporanea, che tuttavia prevedeva di separare gli uomini da donne e bambini. Solo una percentuale inferiore al 20% delle madri che avevano fatto esplicitamente richiesta scritta è stata ospitata strutture pubbliche o convenzionate di accoglienza. Queste famiglie hanno passato gli ultimi due inverni a subire sgomberi, vivendo in strada: alcuni bambini hanno subito 20 sgomberi in un anno.».
In definitiva: « Nella stragrande maggioranza dei 170 sgomberi effettuati nel corso del 2010 nessuna alternativa è stata offerta». Mentono questi docenti o mente il ministro?

Nel settembre 2008 alla festa del carroccio a Venezia Giancarlo Gentilini barri al microfono: «Voglio la rivoluzione nei confronti dei nomadi, dei zingariiii. Ho distrutto due campi di nomadi e di zingari a Treviso. Non ci sono più zingari, a Treviso! Voglio eliminare i bambini dei zingari che vanno a rubare agli anzianiii!». E tanti si affannarono a dire che no, non intendeva dire «eliminare» nel senso di Joseph Mengele. E che la stessa «anagrafe» proposta da Maroni era tesa a strappare quei bambini al degrado per aiutarli a integrarsi nella società... Domanda: se la guerra ai campi nomadi abusivi è motivata non da rigurgiti razzisti ma da questa volontà dichiarata, che prospettiva possono avere bimbi sgomberati venti volte in un anno? di Gian Antonio Stella

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