«E' una tragedia che pesa su tutti noi: non dobbiamo lasciare esposte al rischio comunità che da accampamenti degradati debbono essere tempestivamente ricollocate in alloggi stabili e dignitosi». Questo il monito del Presidente Giorgio Napolitano all'indomani della tragedia di Roma, dove hanno trovato la morte quattro bambini di un campo rom.
Sono parole che hanno scosso le coscienze in tutta Europa. Parole nettissime, che chiamano in causa le politiche degli sgomberi: il gruppo di rom vittima del dramma di qualche giorno fa – lo ricordiamo - era stato sgomberato trenta volte in pochi anni. Per nascondersi, per evitare le periodiche demolizioni delle baracche, si era rifugiato in luoghi insicuri e pericolosi. Così è nata la tragedia dei giorni scorsi. I fatti di Roma, l'alto monito del Presidente della Repubblica, l'amara denuncia della Comunità di S. Egidio e delle organizzazioni del volontariato laico e cattolico, non sembrano però aver scosso gli amministratori della nostra città.
Proprio in questi giorni, nel vivo del dibattito innescato dalla tragedia di Roma, a Pisa la Polizia Municipale ha avviato, su mandato del Sindaco e della Giunta, una tornata di avvisi e minacce di sgombero che non ha precedenti in città. Gli agenti si sono recati ai campi dei rumeni – a Putignano e sul Viale delle Piagge -, hanno smantellato un piccolo insediamento di cittadini stranieri in Via di Viaccia, e infine – la notizia è di stamattina – hanno intimato lo sgombero allo storico campo rom di Marina di Pisa, a suo tempo creato dal programma Città Sottili e oggi frettolosamente derubricato a “insediamento abusivo”.
Le famiglie coinvolte non sanno dove andare, e naturalmente il Comune non ha offerto alcuna soluzione alternativa. Persino la Giunta Alemanno, duramente criticata dalle organizzazioni internazionali, si è sentita in dovere di proporre qualche soluzione di accoglienza: degradante, umiliante, discutibile (e discussa), ma pur sempre accoglienza...
Il Sindaco Filippeschi (in foto) ha scritto ai Ministri Maroni e Sacconi per chiedere risorse: senza spiegare a cosa dovrebbero servire quelle risorse, e anzi lasciando intendere che potrebbero essere impiegate in nuovi sgomberi (nella lettera si accenna a iniziative “di rafforzamento del sistema dei controlli da parte delle Forze dell’Ordine”). Eppure la Commissaria UE Viviane Reding ha spiegato che l'integrazione dei rom è una delle priorità dell'azione dell'Unione Europea. In questo quadro l'amministrazione comunale potrebbe chiedere fondi per l'integrazione, per l'inserimento abitativo, anziché elemosinare qualche spicciolo per un non meglio precisato “sistema di controlli”...
Da parte nostra, in un momento così drammatico esprimiamo il forte auspicio che il Comune non dia seguito alle sue parole: chiediamo che non si proceda a nuovi sgomberi e che si apra, finalmente, un momento di confronto con le associazioni, e soprattutto con le comunità rom, per trovare soluzioni eque e ragionevoli. Gli sgomberi sono una pratica persecutoria, i cui fallimenti sono sotto gli occhi di tutti, e ormai riconosciuti da più parti (i tanti moniti giunti contro l'Italia e la Francia sono lì a dimostrarlo).
D'altra parte, siamo pronti – come sempre - a immediate segnalazioni presso le autorità competenti e presso la stampa locale e nazionale di eventuali irregolarità commesse durante le procedure di sgombero. di Associazione Africa Insieme
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