venerdì 8 aprile 2011

Giornata Internazionale dei Sinti e dei Rom


Non c’era mare ai nostri piedi,
anzi, gli siamo
sfuggiti a malapena,
quando - le disgrazie, si dice, non vengono mai sole -
il cielo d’acciaio ci incatenò il cuore.

Abbiamo pianto invano le nostre madri
davanti ai patiboli,
e ricoperto i bambini morti con fiori di mandorlo
per scaldarli nel sonno, il lungo sonno.

Nelle notti nere ci disseminano
per poi strappare noi posteri alla terra
nelle prime ore del mattino.

Ancora nel sonno ti cerco, erba selvatica e menta:
chiuditi, occhio, ti dico,
e che tu non debba mai vedere i loro volti,
quando le mani diventano pietra.

Per questo l’erba selvatica, la menta.
Ti stanno leggere sulla fronte
quando arrivano i mietitori.

Per tutti i rom, sinti e jenische,
per tutte le donne ebree e gli ebrei,
per gli uccisi di ieri  e per quelli di domani.

Mariella Mehr, Notizie dall’esilio, Effigie edizioni, Milano, 2006

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