L'ARCI ha dato il via sabato scorso al Meeting Internazionale Antirazzista e come è di consuetudine nel programma non è previsto nessun intervento di sinti e rom o di organizzazioni sinte e rom. Ma naturalmente si parlerà di sinti e rom.
L'appuntamento, per chi vuole sentire il punto di vista dei non sinti e rom, è fissato per giovedì 30 giugno, alle ore 10.00. Parteciperanno: Nicola Solimano (Fondazione Michelucci), Lorenzo Romito (Stalker), Gianluca Staderini (Popica), Claudio Graziano (ARCI), Fabio Losito (Assessore Comune di Bari – da confermare), Daniela Di Capua (Direttore Servizio Centrale – da confermare). Titolo dell'incontro le “Città accoglienti: le politiche per la casa, il superamento dei ghetti e la riqualificazione degli spazi urbani”.
Che dire... l'ARCI, come tante altre organizzazioni, ha paura ad affrontare il tema del razzismo che colpisce i sinti e rom per alcune ragioni che sono endemiche in Italia. In primo luogo ha difficoltà nel rapportarsi con le associazioni sinte e rom perchè non vuole riconoscere che le stesse associazioni possano esprimere punti di vista diversi da quelli espressi dall'ARCI. Sappiamo tutti che in Italia il confronto paritario è sempre difficile ma è certo che ci si aspetterebbe di più da chi organizza un Meeting Internazionale Antirazzista. In questo caso c'è poco anche di nazionale.
In secondo luogo, parlare e confrontarsi sul razzismo che colpisce i sinti e rom porta inevitabilmente a discutere sul ruolo della politica, come ha fatto il Parlamento europeo ma anche come hanno fatto tutte le organizzazioni internazionali. Ma in Italia non c'è proprio nessuna formazione politica (nemmeno quella di Beppe Grillo) che può presentarsi con le carte in regola. Di conseguenza diventa tutto più difficile per l'ARCI.
Infine, parlare di razzismo che colpisce i sinti e rom ha poco appeal e quindi perchè parlarne, quando si parla di sinti e rom partecipano i soliti noti, tra l'altro poco “controllabili”.
Insomma ci sono ragioni per cui è meglio che di sinti e rom se ne parli sommessamente, senza nemmeno nominarli nel titolo dell'evento a loro dedicato. Una questione di buon senso si saranno detti all'ARCI.
Ad andare avanti con il buon senso si sono costruiti i “campi nomadi”, si è negato a sinti e rom lo status di appartenenti a minoranze linguistiche, si attuano sgomberi senza soluzioni alternative, si schedano le persone, si chiamano “nomadi” e si firmano ordinanze di divieto di sosta, gli osservatori (da qualche anno incominciano ad esserci - Testo Unico 286/1998, art. 44, comma 12 -) non intentano cause contro chi discrimina i sinti e i rom...
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