Parlare di rom di questi tempi non è semplice. Specie se si vuol indagare approfonditamente il ruolo, imprescindibile e vitale, che hanno svolto nella rielaborazione e reinterpretazione delle tradizioni popolari dei luoghi d'Italia dove si sono stabiliti a partire dal 1400.
Non è facile nemmeno affermare pubblicamente la propria origine rom. Lo hanno fatto i fratelli Claudio e Cosimo Giagnotti che con il loro gruppo Mascarimirì, "rivoltano" da più di dieci anni e sei album la tradizione musicale salentina, riattualizzandola e ricordandole la sua storia mediterranea. Il gruppo ha lavorato per due anni a il suo nuovo lavoro "Gitanistan", presentato nel marzo scorso. Un album ma anche un documentario che dovrebbe illuminare sulla cultura rom salentina.
Claudio “Cavallo” Giagnotti presenta così Gitanistan:
Dopo un lungo periodo in cui abbiamo “festeggiato” il decimo anno di attività con la realizzazione del film documentario “Mascarimirì 10 anni la Storia”, da sempre impegnati nel riscrivere la tradizione musicale locale, torniamo con “Gitanistan”.
Un lavoro -questo- che parte da una ricerca personale (considerando le origini ROM mie e di mio fratello Cosimo) ma anche culturale e artistica, votata a scoprire le famiglie ROM salentine, i loro usi, costumi, linguaggi e modi di vita. Alla base di tutto questo, come collante ed elemento vivo e determinato, c’è la musica, da sempre caratteristica fondante dei fratelli Giagnotti.
Nello specifico, il progetto “Gitanistan” nasce nel Maggio 2009 quando, sotto la spinta dell’amico Antonio De Marco, si dà inizio a una serie di attività di ricerca sul campo per capire come siano cambiati gli usi e i costumi di queste famiglie. Attraverso interviste audio, filmati girati tra fiere e mercati, racconti intimi, si traccia quello che poi diventerà Gitanistan, un film/documentario volto ad indagare l’aspetto storico, antropologico e musicale delle famiglie ROM salentine.
I suoni mediterranei nel percorso musicale dei Mascarimirì diventano “TRADINNOVAZIONE”: la musica da ballo salentina “Pizzica Pizzica” incontra le virtuose melodie elettrificate e i ritmi contemporanei. I lavori musicali di questi dieci anni sono portatori sani di questo percorso e Gitanistan ne è la conferma.
Il disco permette una riflessione sull’influenza che i rom hanno dato alle musiche da ballo nel Mediterraneo e che, a loro volta, hanno ricevuto dalle stesse.
Pizziche Pizziche dal sapore arabo andaluso, bourreè e farandole occitane si mescolano alle tammurriate campane, echi flamenchi si sposano con le fanfare Balcaniche.
Un grande bacino sonoro contraddistinto dal suono ormai rappresentativo ed identificato dei Mascarimirì: il nostro “Punk-Dub Tarantolato”, un crogiuolo di effetti che unisce il vecchio al nuovo, il passato con il presente e il futuro.
I loop elettronici giocano con le voci tradizionali dei fratelli Giagnotti, i vent’anni di età di Alessio Amato s’incrociano con la datata esperienza musicale di Vito Giannone: ingredienti che promettono un risultato forte e nuovo.
Alcuni testi dei sedici brani che compongono il disco sono stati scelti tra i documenti che l’antropologia ci ha regalato, da Alan Lomax a Ernesto De Martino, da Luigi Chiriatti alle innumerevoli pubblicazioni che vedono come primo attore il Salento.
Ad arricchire il suono del gruppo, per la prima volta, la collaborazione di tanti amici musicisti: le voci storiche ed uniche del canto Provenzale, Sam Karpienia, che troviamo in GITANISTAN e Manù Theron de “Lo Cor de la Plana” in A UCE; Jérémy Couraut, virtuoso di Espina (strumento a corde unico e raro recuperato tramite una lunga ricerca e ricostruito dopo 80 anni) che suona in FARANDOLA DE MURO LECCESE insieme alle rime di Louis Pastorelli, Vincent Galassi e Jerome Fantino dei “Nux Vomica”, in una versione “targata” Mascarimirì di “Calan de Villafranca”, farandola nizzarda; la voce e il clarinetto di Arnoud Fromont dei “D’Aqui Dub” in BOURRE’ DE LU ‘NTUNUCCIO, brano impreziosito dallo stile unico raggamuffin di Jagdish Kinnoo, voce ed animatore dei sound system marsigliesi, già collaboratore per quattro anni della famiglia dei Massilia Sound System e che compare anche in GITANISTAN.
Ad arricchire ancora di più il lavoro, una serie di musicisti di Muro Leccese collaboratori di Dilinò, “Centro di Musiche Alternative e del Mediterraneo”, struttura che cura la produzione artistica dei Mascarimirì: Dario Stefanizzi dei “Nudo Al Cubo”, clarinetto in BOURRE’ DE LU ‘NTUNUCCIO; Simone Stefanizzi dei “Nudo Al Cubo”, tromba in BALKANICA PIZZICATA; Giuseppe Turco dei “Salento Son”, chitarra in GITANISTAN; Luigi De Pauli dei “Crifiu”, chitarra acustica e bouzouki irlandese in CECILIA. Ovviamente la “Uce de fimmina” in NNU VENIA è di Anna Cinzia Villani.
“Gitanistan” è un disco “tradizionale”, capace, cioè, di parlare con gli strumenti tradizionali di oggi, come il computer, i distorsori e le effettistiche, perché qui la Tradizione è viva e ci permette ogni giorno di assaporare i suoni e i colori di una terra forte ed unica come il Salento.
Gitanistan è uno spettacolo musicale, un CD, una mostra di fotografie, un libro di fotografie, un film/documentario... Gitanistan sarà Un Cammino
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