lunedì 27 giugno 2011

Roma, Alemanno e la solidarietà razzista

E' iniziato e terminato giovedì 22 giugno lo sgombero delle famiglie rom, profughe dalla ex Yugoslavia, che da alcuni anni abitavano in in parcheggio in via Marchetti, alla Muratella. Durante le operazioni di sgombero erano presenti anche il Sindaco Alemanno, l'Assessore comunale alle Politiche sociali Sveva Belviso, il presidente della Commissione capitolina Sicurezza Fabrizio Santori e un gruppo di cittadini.
Alemanno ha affermato: «Con questo siamo arrivati al 164esimo sgombero in due mesi. Si tratta di un grande sforzo dell'amministrazione, ancora una volta abbiamo usato la logica della fermezza e della solidarietà. Questo era uno dei micro campi più grandi, abbiamo demolito le baracche e portato i servizi sociali. Ora ci sarà un presidio di Polizia per evitare che si ricrei un insediamento».
Ma solo alcune famiglie hanno ricevuto un trattamento rispettoso delle leggi italiane ed internazionali. Si tratta della famiglia allargata Sulejmanovic / Sultanovic / Sejdovic che ha vinto nel 2002 una causa contro il Comune di Roma, presso la Corte europea dei diritti dell'uomo. Per questa ragione le famiglie, per un totale di circa 35 persone, sono state accolte in una struttura di prima accoglienza del Comune, in attesa di una sistemazione definitiva. Si spera non in un campo attrezzato ma nelle case come prescritto dalla Corte europea dei diritti dell'uomo.
Per tutte le altre famiglie, per una totale di circa sessanta persone, è stata offerta una soluzione solo per le donne e i bambini. Nessuna soluzione per i figli preadolescenti e adolescenti, contravvenendo a quanto disposto dalla legge. E nessuna soluzione per gli uomini e gli anziani.
Ma alla proposta comunale di dividere le famiglie c'è una novità aberrante. I servizi sociali hanno obbligato le donne a sottoscrivere un documento con il quale si impegnano a far vivere i figli in luogo sicuro accettando, in caso di un nuovo controllo che ne accertasse la situazione di indigenza, a far andare i bimbi in protezione ai servizi sociali comunali.
Ricapitolando l'Amministrazione capitolina ha chiesto alle donne di abbandonare i propri figli preadolescenti e adolescenti, lasciandoli in strada con i padri e gli anziani. L'Amministrazione ha poi obbligato le mamme a firmare un documento in cui avrebbero volontariamente dato in affidamento al Comune di Roma i figli piccoli, nel caso non fossero riuscite ad affittare una casa nel mercato privato di Roma. Una vergogna!!

1 commento:

u velto ha detto...

(DIRE) Roma, 21 giugno
"La spettacolarizzazione degli sgomberi porta il Comune a farlo diventare un appuntamento, tra gli eventi in pasto ai media. Non solo, si racconta che il campo di Marchetti esiste da 20 anni, mentre su quella collina, quando arrivo' Alemanno, non c'era nessuno, poiche' le persone vennero sistemate nel campo di via Candoni. È dunque solo grazie alle politiche scellerate degli sgomberi che quel campo si e' formato".

Lo dichiara in una nota Sergio Gaudio, coordinatore del Forum Immigrazione del Pd di Roma.


"Ci sembrano perlomeno assurde- continua- le modalita' di sgombero di quel campo: uno sgombero dovuto, per le sue condizioni, ma l'assurdita' sta nel fatto che, ancora una volta, nessuna soluzione alternativa sia stata trovata, nonostante sia stata data la propria disponibilita', se si fossero mantenute unite le famiglie, mentre una soluzione e' stata trovata per una famiglia soltanto protetta da una sentenza internazionale, ma segno, comunque, che le alternative esistono".


"Rendiamo noto- prosegue Gaudio- che tutte le persone all'interno del campo erano rifugiati, con regolare permesso e che una di queste famiglie aveva 14 figli, con i figli che andavano a scuola e uno dei quali disabile, ma che anche questa persona e' stata mandata per strada. Troviamo scandalosa la discrezionalita' con cui vengono effettuate queste operazioni. Si sono spesi 30 milioni di euro- conclude- non e' stato avviato alcun progetto, nessun nuovo campo e' stato costruito. Questa amministrazione sta dilapidando un patrimonio enorme, e vorremmo sapere come, nel pieno disprezzo dei soldi comuni e dei diritti fondamentali delle persone, dando spettacolo soltanto delle proprie miserie"