giovedì 7 luglio 2011

I Gogol Bordello sono in Italia

I Gogol Bordello sono in Italia. Il loro tour italiano è iniziato ieri sera a Rimini al Velvet Club, questa sera sono a Milano al Circolo Magnolia, venerdì 8 sono a Bari a L'Acqua In Testa Festival e sabato 9 sono al Castello Scaligero di Villafranca (VR). L'ultima volta che abbiamo visto Eugene Hütz ed il suo gruppo in Italia è stato lo scorso marzo a Roma. Ora, a distanza di pochi mesi, a riprova del loro grande seguito e della loro popolarità tornano in Italia.
Come definire i Gogol Bordello? Il leader Eugene Hütz ha citato tra le sue influenze musicali i Clash, Jimi Hendrix, Manu Chao, Fugazi, Sasha Kalpakov, Rootsman, The Stooges e Vladimir Vysockij. Tra gli ideologi ispiratori troviamo invece Nikolai Gogol (da qui il nome del gruppo). Chi conosce i Gogol Bordello sa che la loro abilità sta proprio qui, nel mischiare sapientemente elementi di punk rock, musica rom e sinta, rock con cultura, humour e cabaret.
Questa mattina su Repubblica Milano in un'intervista Eugene ha affermato: “Sogno Celentano che fa bordello con me! E' l'unico, il più grande, senza paragoni. Spesso quando facciamo una festa con i Gogol io metto le sue canzioni: 24000 baci e Storia d'amore sono tra le mie preferite. Ogni volta che passo da queste parti sogno di vederlo salire sul palco con me: sarebbe il massimo”. Chissà...
Continuamente in tour e attualmente in promozione per l'ultimo album Trans-Continental Hustle, uscito lo scorso anno per Sony Music, i Gogol Bordello sono una vera sorpresa dal vivo: un'esperienza energica da vivere e ballare. Va da sé che i Gogol Bordello, una band travolgente mista di fisarmoniche, chitarre, violini e molte percussioni, sono uno di quei gruppi che giustificano la loro esistenza non tanto per i dischi, che sono più che altro occasionali documenti di viaggio, quanto per i concerti, dove possono far esplodere la loro ruggente energia da festa rom.
I Gogol sono costruiti intorno all'irruente personalità di Eugene Hutz, un eclettico deejay e musicista ucraino. È figlio d' arte, nel senso che suo padre suonava la chitarra in un gruppo rock ucraino, ma ha poi vissuto come profugo quando la famiglia, la madre è sinta, scappò da quei luoghi dopo il disastro di Chernobyl. Approdò infine a New York e lì si formò il primo nucleo dei Gogol Bordello, anche grazie al fatto che da tempo a New York si è creata una folta colonia di musicisti che si muovono nell' area del cosiddetto gipsy-rock. Sta di fatto che la formazione attuale è rigorosamente multietnica: Ucraina (Eugene Hütz, voce e chitarra), Russia (Sergey Ryabtsev, seconda voce, violino e Yuri Lemeshev, seconda voce, fisarmonica), Israele (Oren Kaplan, chitarra), Etiopia (Thomas 'Tommy T' Gobena, basso), USA ( Eliot Ferguson, batteria e Pamela Jintana Racine, percussioni), Scozia (Elizabeth Chi-Wei Sun, percussioni), Ecuador (Pedro Erazo, percussioni e seconda voce).
Fieramente impegnati politicamente, band cosmopolita con la loro mezcla di punk, ska, raggae, musica rom, sinta e balcanica. Una fusione che trascina il pubblico in salti e balli collettivi. Non si può restare fermi ad un concerto dei Gogol Bordello. E ogni concerto finisce Pala Tute (ascoltala su U Velto Radio), una canzone tradizionale sinta/rom che è diventata un tormentone internazionale. 

1 commento:

Anonimo ha detto...

aaah i Gogol Bordello sono fantastici, sogno di andare in giro per il mondo con loro!!! xD