Lunedì 4 luglio, la Consulta Rom e Sinti di Milano si è incontrata a palazzo Marino con l’assessore alle politiche sociali, Pierfrancesco Majorino. Erano presenti tutte le comunità dei campi regolari (mancava solo la comunità di via Chiesa Rossa) ed esponenti della comunità rumena di ex Triboniano e dei campi irregolari presenti da anni sul territorio milanese.
La consulta ha apprezzato la disponibilità dell’assessore e la sua attenzione ai problemi che sono stati posti in un incontro che non è stato solo il riconoscimento del coordinamento delle comunità rom e sinte che per la prima volta si organizzano e rivendicano il diritto a parlare dei propri problemi.
Sono stati anche affrontati i nodi principali per realizzare una politica che affronti in modo positivo la cosiddetta “questione rom”, e chiuda la pesante e troppo lunga parentesi di discriminazione, persecuzione e strumentalizzazione nei confronti dei rom e sinti di Milano, una politica che non ha risolto nessun problema ma in compenso ha lasciato dietro di sé una scia di veleno nella coscienza collettiva.
In particolare è stato posto il problema dell’utilizzo del finanziamento FSE (Fondo sociale europeo) destinato a favorire i processi di inserimento sociale delle comunità rom e sinte. Questo finanziamento, che non può essere in nessun modo a disposizione di altri scopi, va rivisto rispettando le direttive della Comunità europea e costituisce un elemento importante per affrontare e risolvere i problemi concreti delle nostre comunità.
L’incontro si è concluso con l’impegno da parte della Consulta di elaborare dei progetti per le singole comunità che saranno oggetto di discussione con l’amministrazione comunale.
La Consulta si impegna da subito a verificare con le singole comunità i rispettivi problemi e le possibili soluzioni. In questo modo si definisce un percorso che può finalmente togliere i rom e i sinti di Milano dalla tutela sotto la quale sono stati tenuti finora responsabilizzandoli e rendendoli protagonisti del proprio destino
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