Trasferiti in terreni confiscati alla mafia, nelle zone più periferiche di Palermo lontani da viale del Fante. A Palermo potrebbe essere questo il futuro dei rom che vivono da anni in città. Il degrado profondo che caratterizza ogni angolo del cosiddetto “campo” potrebbe diventare dunque un brutto ricordo ma tutto questo è ancora triste realtà in attesa che si trovino i finanziamenti per realizzare nuove strutture prefabbricate, capaci di ospitare i centocinquanta, tra kosovari, montenegrini e serbi, che ormai da anni affollano l'area a ridosso del Parco della Favorita.
Qui, tra baracche improvvisate, la situazione è davvero insostenibile: topi che ormai riescono ad avere la meglio sugli uomini, alloggi di fortuna che con le alte temperature di questi giorni diventano forni crematori e poi la mancanza d'acqua che sbarra la strada a qualsiasi possibile tentativo di vita civile. E tra i rom, costretti a vivere in questa situazione, cresce la rabbia ed il malcontento. Nei giorni scorsi, hanno bloccato le strade limitrofe al campo per tentare di catalizzare l’attenzione sulla vicenda dell'approvvigionamento idrico. La situazione dal punto di vista igienico-sanitario è in peggioramento: i ratti proliferano di pari passo alla sporcizia e alla spazzatura che incautamente viene abbandonata da chi scambia l'area come una discarica. I residenti dicono di temere per i più piccoli.
Il vice sindaco Marianna Caronia spiega che «nel piano triennale delle Opere pubbliche sono stati individuati cinque terreni in quattro aree dove creare minicampi. Si tratta di terreni confiscati alla mafia, a Cruillas, Falsomiele, Uditore e Villagrazia. Il consiglio comunale», sottolinea, «ha accolto il provvedimento e adesso cercheremo il finanziamento nel Pon Sicurezza. L'area attuale», conclude la Caronia, «potrebbe essere affidata alla Gesip ed essere trasformata in villa o parcheggio» da Corriere del Mezzogiorno
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