Da anni le famiglie sinti di Quinto Vicentino, vivono in stato di disagio abitativo, dietro al cimitero del paese. Unico accesso è attraverso una stradina che porta sul retro del campo santo. Le famiglie risiedono sotto una antenna della telefonia mobile, in un appezzamento di modeste dimensioni, contornato da un fossato i cui argini sono sottoposti a frenatura, senza servizi igienici e con sottoservizi posticci. Una zona soggetta ad esondazione.
L'Amministrazione comunale sostiene che sono stati spesi 16 mila euro per sistemare quell'area. Effettivamente ci si chiede come, visto che il piazzale è in terra battuta con un po' di ghiaino portato dagli stessi sinti al fine di non affossarsi nel fango ad ogni acquazzone, visto che le rive dei fossati continuano a franare e che i sotto servizi sono delle derivazioni dal cimitero.
Da anni le famiglie sinte chiedono una idonea sistemazione, visto che sono onesti cittadini e alcuni hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Ma l'Amministrazione Comunale, in deroga alle leggi regionali, non ci sente di adattare un'area comunale ad uso microarea per queste famiglie e preferisce mantenere i suoi Cittadini in stato di degrado abitativo. Ora i sinti di Quinto non ne possono più e chiedono una vita più dignitosa. di Davide Casadio (in foto), Presidente Associazione Sinti Italiani
2 commenti:
Salve, vorrei capire qual è il desiderio: case gratis? Terreno gratis?
No, nulla di gratis.
Attualmente l'unica possibilità a Quinto Vicentino sarebbero gli alloggi di edilizia pubblica, dove le famiglie sinte pagherebbero, come tutti, un affitto in base alle proprie capacità economiche.
Ma in alcune realtà siamo riusciti a predisporre dei progetti diversi:
1) costruzione di una micro area, in collaborazione con il settore di edilizia pubblica della Regione Veneto, dove le famiglie pagerebbero un affitto come in un alloggio di edilizia popolare;
2) individuazione di terreni adatti urbanisticamente da acquistare da parte delle famiglie attraverso un mutuo con Banca etica e la garanzia del Comune di residenza.
Va da sè che per la seconda possibilità è neccessario verificare le possibilità economiche delle famiglie sul lungo periodo e quindi in rapporto all'attività lavorativa svolta.
Se l'attività lavorativa è debole si chiede comunque di strutturare percorsi lavorativi con gli strumenti previsti per tutti i cittadini (borse lavoro, start up...) che rispondano a questi due criteri: capacità e potenzialità delle persone / spazi esistenti sul mercato del lavoro
Posta un commento