giovedì 7 luglio 2011

Sinti e Rom? Il nazionalsocialista: cacciamoli! Il comunista: assimiliamoli!

In questi giorni sto rileggendo un libro di Guenter Lewy che tratta della persecuzione nazista subita dai Cittadini tedeschi ed austriaci appartenenti alle minoranze dei sinti e dei rom. Un libro molto documentato ma contraddittorio nelle conclusioni. Ne riparlerò in un'altra occasione...
Oggi riporto un breve brano tratto da questo libro che da conto della discussione tenuta il 28 gennaio 1930 nel Consiglio Comunale di Francoforte. Nella discussione un Consigliere comunale accusa gli “zingari”, probabilmente sinti, di essere dei parassiti che vivono a carico dell'assistenza pubblica.
Mi ha incuriosito e ripropongo questo brano perchè ho letto un'affermazione simile, a quella fatta dal Consigliere comunale di Francoforte nel 1930, in un commento ad una foto pubblicata da Luca De Marchi (Consigliere comunale a Mantova) sulla sua bacheca di facebook. Luca De Marchi ha pubblicato una foto che lo ritrae con una maglietta nera con su scritto in bianco: “+rum -rom”. La didascalia alla foto è “CHIUSURA CAMPO NOMADI …..”
Ecco cosa ha scritto un'amica facebook di Luca De Marchi lunedì scorso alle ore 19.15: “...cm posso compatire, queste persone ke parassitano...a spese di tutti”. Di seguito il resoconto della discussione in Consiglio comunale a Francoforte il 28 gennaio 1930
In occasione della seduta del consiglio comunale della città di Francoforte tenutasi il 28 gennaio 1930, molti consiglieri sollecitano la presenza di un maggior numero di pattuglie della polizia e si dichiarano favorevoli a pagamento dei risarcimenti richiesti dagli agricoltori della zona (ndr gli agricoltori della zona timorosi dei furti di prodotti dei loro campi e frutteti avanzarono richieste di risarcimento). Un esponente del Partito comunista invoca invece un trattamento migliore per gli zingari e, tra le risate generali, richiama l'esempio dell'Unione sovietica che, a suo dire, ha saputo trasformare con successo questi nomadi in cittadini utili alla comunità. Dal canto suo, un esponete del Partito nazionalsocialista accusa gli zingari di essere parassiti che non pagano le tasse e vivono a a carico dell'assistenza pubblica. Conclude quindi il suo lungo intervento con la richiesta che gli zingari siano cacciati da Francoforte e rinviati ai loro luoghi di provenienza. Anche nelle alte sfere ci si schiera nel frattempo a fianco di Bad Vilbel e si auspica la chiusura del campo. Si dice che le condizioni igieniche sono disastrose; affermazione che trova conferma in un'ispezione del campo effettuata nel maggio 1930. Non ci sono pozzi d'acqua potabile e soltanto parte del campo è lastricata; né sono disponibili scuole per i sedici zingari in età scolare che vi si trovano. Il problema finì, per così dire, di risolversi da solo con l'abbandono del campo da parte degli ultimi zingari rimasti.
Guenter Lewy non spiega se quel terreno era stato affittato regolarmente dalle famiglie come era d'uso tra i sinti nella Germania degli Anni Trenta e non sappiamo se i sinti o i rom sono intervenuti confutando ad esempio il risultato dell'ispezione del maggio 1930, ma di certo offre uno spaccato interessante sulle posizione politiche di due Consiglieri comunali: il nazionalsocialista che invoca la cacciata mentre il comunista invoca l'assimilazione. Il tutto per difendere altri Cittadini tedeschi che erano spaventati dall'avere come vicini di casa dei Cittadini tedeschi appartenenti alla minoranza dei sinti o dei rom. I parallelismi con la situazione attuale in alcuni territori del nostro Paese sono impressionanti e dovrebbero far riflettere... di Carlo Berini

Per chi volesse approfondire la documentazione dell'intera faccenda si trova presso lo StA Frankfurt, in particolare Magistratsakten 2203, vol. I e R24-n. 8, 1377-78

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