lunedì 8 agosto 2011

Reggio Emilia, la Lega Nord fomenta il razzismo

Nei giorni scorsi la Procura di Parma ha dato ordine alle Forze dell'ordine di irrompere in tutti i cosiddetti “campi nomadi” di Reggio Emilia (ma anche in quelli di Milano, Modena e Parma) per cercare una fantomatica banda di ladri. L'azione si è svolta come sempre in spregio delle più elementari norme costituzionali. Sono stati circondati all'alba le aree comunali e mitra spianati sono stati costretti a scendere dalle abitazioni intere famiglie (anziani, bambini e malati compresi). Il risultato di questa ennesima scellerata azione è di nessun arresto ma della denuncia di otto persone (nessuno a Reggio Emilia), sono però state sequestrati molti utensili utilizzati nel lavoro di acquisto/trasporto/vendita di materiali ferrosi. I proprietari dovranno attendere mesi prima che venga restituito il maltolto. In definitiva per colpire otto persone sono state coinvolte più di mille persone.
Dopo l'azione si è immediatamente scatenata la polemica politica, da una parte SEL che ha giustamente chiesto conto alla Procura di Parma e alle Forze dell'Ordine, dall'altra la Lega Nord che ha colto il pretesto per attaccare l'Amministrazione comunale. Di seguito la durissima replica dell'Assessore Matteo Sassi (in foto) che condividiamo totalmente.
“C'è una domanda che tutti dobbiamo porci - ha esordito Sassi - Per quale ragione la Lega prosegue un'incessante campagna contro l'integrazione e l'inclusione sociale della popolazione sinta? Le ragioni sono molteplici e alcune affondano le radici nelle viscere di un sentimento razzista e rancoroso che anima gente come Borghezio, ovvero chi condivide, per propria ammissione, le idee del massacratore di Oslo". Secondo Sassi esistono anche altre ragioni che "hanno a che fare con il contesto attuale, ovvero con la condizione disperata dell’economia e della società italiana. Il tentativo operato dalla Lega nei territori è infatti quello di fomentare le discriminazioni e l'insicurezza sociale, di parlare alla pancia della gente sperando che la testa resti sopita al fine di distogliere l’attenzione dai problemi reali e dalle loro cause. Per fortuna, i reggiani non sono scemi come li vorrebbe l’onorevole Alessandri e hanno inteso le intenzioni del Carroccio. Hanno cioè capito che si tenta di strumentalizzare gli ultimi, le loro debolezze, la loro condizione sociale per nascondere il disastro del governo Bossi-Berlusconi, per occultare le politiche antisociali di cui la Lega è autrice da almeno un decennio". L'assessore ha quindi parlato di "riduzione dei diritti dei lavoratori, tagli alla sanità e ai servizi sociali, inedite forme di autoritarismo centralista: questo sta accadendo da anni nel paese per volontà della Lega e del PdL".

Sassi ha quindi lanciato una provocazione allo stesso Alessandri, definendolo "prone al potere berlusconiano, che tuttavia si fa interprete di un sentimento di equità e di giustizia. L’unica equità che conoscono è quella dei furbetti, è quella delle miriadi di leggi ad personam votate anche dall’onorevole stesso, è quella della tutela degli evasori fiscali a scapito degli onesti lavoratori a cui chiedono solo sacrifici e privazioni. Un governo di faccendieri, sostenuto da solerti scudieri come Alessandri, sta spolpando il Paese e gli sta sottraendo il diritto a un futuro certo, dignitoso e sicuro. Ma se il livello di miseria e disperazione è quello dimostrato dalla Lega Nord in questi giorni, testimoniato dall’accanimento nei confronti di una minoranza sino al limite dell’istigazione all'odio razziale e all'uso sistematico della menzogna, vuol dire che sono alla frutta e che non hanno più nulla da dire. Sono un disco rotto, dal suono disperato".
L'assessore ha quindi concluso con un appello allo stesso leader del Carroccio reggiano: "Alessandri, mi creda, si può essere sconfitti anche con onore e dignità, senza ricordare ogni santo giorno quanto misera può essere la politica se privata di passioni positive e relegata al grigio interesse personale"

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