Le persecuzioni subite dalle minoranze sinte e rom, durante il nazifascismo, sono ancora poco studiate in tutta l'Europa. Le Università e i Dipartimenti di Storia Contemporanea sono del tutto assenti in questo campo di ricerca.
Le prime pubblicazioni sono state fatte da singoli studiosi volenterosi con pochissimi mezzi a disposizione e ad oggi non abbiamo un corpus di studi pari a quello che è stato prodotto per analizzare, per esempio, la persecuzione subita dagli ebrei.
Nel 2002 Einaudi editore ha dato alle stampe il volume “La persecuzione nazista degli zingari” di Guenter Lewy. Il titolo originale è “The Nazi Persecution of the Gypsies” ed è stato edito nel 2000 da Oxford University Press.
Il libro, un tomo di 352 pagine, ha l'ambizione di essere un riferimento scientifico sulle persecuzioni subite da sinti, rom e jenisch durante il nazismo e critica in maniera dura le pubblicazione che lo hanno preceduto. La critica che Guenter Lewy rivolge ad altri autori che l'hanno preceduto è di natura scientifica, perchè ritiene che molte delle affermazioni fatte siano prive di un fondamento storico.
Quando si ha un prova storica? Essenzialmente quando il racconto di chi ha vissuto un determinato fatto storico è provato da una fonte scritta, come: un ordine di arresto, una registrazione pubblica, un dispaccio o una circolare governativa...
In questi anni ho letto diverse volte il libro perchè mi occupo, per conto dell'Istituto di Cultura Sinta, di divulgare quanto successo a sinti e rom in quel periodo storico e Guenter Lewy con il suo lavoro ha avuto l'indubbio merito di aver raccolto una mole di materiale non indifferente e di averci costruito un racconto credibile.
La domanda che si fa Guenter Lewy all'inizio del libro è la seguente: la persecuzione subita da sinti, rom e jenisch è paragonabile alla persecuzione subita dagli ebrei? La risposta al termine del libro è no. I sinti, rom e jenish sono stati perseguitati dai nazisti ma l'unicità della Shoah non può essere messa in discussione.
Io non ho nessuna intenzione di scalfire l'unicità della Shoah, mi sembra un esercizio storico inutile. Ma ho intenzione, con i post che saranno pubblicati e indicizzati su questa pagina nei mesi prossimi, di confutare alcune delle tesi di Guenter Lewy e offrire uno sguardo diverso sul Porrajmos, partendo proprio dal prezioso lavoro di Guenter Lewy ma anche di altri studiosi. L'obiettivo che mi pongo è quello di proporre spunti di dibattito per una ricerca che in Italia è ancora agli esordi. di Carlo Berini
2 commenti:
La domanda che si fa Guenter Lewy all'inizio del libro è la seguente: la persecuzione subita da sinti, rom e jenisch è paragonabile alla persecuzione subita dagli ebrei? La risposta al termine del libro è no. I sinti, rom e jenish sono stati perseguitati dai nazisti ma l'unicità della Shoah non può essere messa in discussione.
Non comprendo che attinenza ci sia tra la "paragonabilita'" e l'"unicita'". Come se l'esistenza di qualcosa di simile "declassi" l'originale ad un "sottoprodotto". Persino in qualcosa di cosi' terribile e disumano.
E' brutto vedere come chi, anche su certe cose, ne faccia una questione di "primato".
Se se ne fa una questione di "morti" in assoluto, allora l'Unione Sovietica e' quella che, a causa del nazismo, ne ha subiti di piu'. Se la questione e' invece di "proporzioni", allora il popolo Rom e Sinto, e' quello che, rispetto alla popolazione, ne ha avuti in quota maggiore.
Se e' una questione di crudelta', in tal caso sono le donne e i bambuni, di qualsiasi etnia siano stati, quelli che hanno subito maggiormente.
Sinceramente non vedo dove stia "il primato" che il sig. Lewy vanta e considero certe rivendicazioni solo mera propaganda.
Personalmente mi trovo d'accordo con le note di copertina, a firma di Sergio Luzzato, dell'edizione italiana. Perchè appunto "riesce difficile [a prescindere dal racconto di Lewy] accettare che un giorno del calendario sia stato istituito, in molti paesi occidentali, quale - Giorno della Memoria - della Shoah anzichè del Genocidio in generale".
Ne parlerò nel prossimo post ma una conclusione finale arriverà a gennaio. ciao Carlo
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