In occasione del World Habitat Day, che si celebra oggi, la Sezione Italiana di Amnesty International, in collaborazione con la Facoltà di Architettura di Roma Tre, organizza domani (martedì 4 ottobre, ore 17.30) a Roma un convegno dal titolo “Casa dolce casa… il diritto all’alloggio è un diritto umano”.
Espulsioni dalle terre e sgomberi forzati sono l’incubo quotidiano per oltre un miliardo di persone, le più povere dei rispettivi paesi, che vivono nel mondo in insediamenti abitativi precari.
Gli sgomberi forzati di persone che vivono negli insediamenti abitativi precari hanno luogo in varie parti del mondo: le comunità rom vengono sgomberate da una parte all’altra d’Europa, mentre in paesi come Cambogia, Kenya e Nigeria centinaia di migliaia di persone sono già state o rischiano di essere sgomberate in nome di asseriti progetti di risanamento, bonifica e sviluppo edilizio e commerciale.
Il convegno si svolgerà nell’Aula Urbano VIII della Facoltà di Architettura di Roma III (via della Madonna dei Monti 40). Interverranno Cesare Ottolini (Coordinatore di International Alliance of Inhabitants); Cleo Albanese (Terra del Fuoco), Bajram Hasimi (comunità rom di Camping River, Roma), Joseph Jones (Gypsy Council di Dale Farm, in collegamento dall’Inghilterra), Paolo La Torre (Comboniano di Korogocho, Kenya), Stefano Pasta (Comunità di Sant’Egidio), Francesco Careri (Stalker, Dipartimento di Studi Urbani, Università di Roma III), Fulvio Bugani (fotografo – Studio IMAGE, Bologna) e Riccardo Noury (portavoce per l’Italia di Amnesty International).
l convegno “Casa dolce casa… il diritto all’alloggio è un diritto umano” si svolge nell’ambito della campagna “Io pretendo dignità”, lanciata da Amnesty International nel maggio 2009 per denunciare e combattere le violazioni dei diritti umani che rendono le persone povere e le intrappolano nella povertà e della campagna “Per un’Europa senza discriminazione”, che intende contrastare la persecuzione, l'esclusione e la discriminazione perpetrata nel continente europeo da attori statali e non statali, sulla base della nazionalità e dell’origine etnica, del sesso, dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale, della religione e di altri aspetti relativi all’identità o alla coscienza dell’individuo. L’organizzazione per i diritti umani sollecita tutti i governi a porre fine agli sgomberi forzati, a garantire uguale accesso ai servizi pubblici alle persone che vivono negli insediamenti abitativi precari e la loro attiva partecipazione alle decisioni che influenzano la loro vita. La campagna mobilita persone di ogni parte del mondo affinché chiedano ai governi, alle grandi aziende e ad altri soggetti di ascoltare la voce di chi vive in povertà e riconoscere e proteggere i loro diritti.
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