L'associazione Sucar Drom, unitamente ai sinti di Casalromano e all'intera comunità sinta mantovana, si uniscono al dolore della famiglia Magri per la scomparsa di Gianni, uomo politico, educatore e sincero amico di tutti i sinti mantovani.
Non tutti lo hanno conosciuto ma tutti sapevano che era il SINDACO. La sua importanza politica e umana per le comunità sinte, non solo quelle mantovane, è stata fondamentale per indicare la strada utile ad uscire dalle logiche ghettizzanti e segreganti dei cosiddetti “campi nomadi”.
Gianni Magri è stato il primo uomo politico mantovano, già a partire dagli Anni Settanta, che si è affiancato alla sezione mantovana dell'Opera Nomadi per costruire un percorso abitativo rispettoso della cultura sinta.
In quegli anni molte famiglie sinte avevano perso o stavano perdendo l'attività lavorativa che svolgevano: lo spettacolo viaggiante. Erano gli anni in cui ci si interrogava su cosa fare per centinaia e centinaia di famiglie italiane che improvvisamente si ritrovavano senza un lavoro e senza un luogo dove potersi fermare, non potevano più fermarsi con le giostre o i circhi.
Queste famiglie si rivolgevano ai Comuni di residenza, come appunto Casalromano, ma nella stragrande maggioranza dei casi venivano allontanate e scacciate anche in maniera violenta. In quegli anni si iniziavano a vedere sulle strade mantovane, e non solo, i cartelli stradali di “divieto di sosta ai nomadi”. Cartelli anticostituzionali e discriminatori perchè imponevano un divieto solo ed esclusivamente ai Cittadini italiani sinti e rom.
La questione si ripercuoteva sui Capoluoghi di Provincia perchè era più facile trovare aree marginali e nascoste dove potersi fermare e perchè era più facile trovare persone che si attivavano per far rispettare i diritti sanciti dalla Costituzione italiana. E i Capoluoghi di Provincia, come appunto Mantova, istituivano i “campi nomadi”.
Ma tutto questo non è successo a Casalromano, grazie all'intelligenza di Gianni Magri che di fronte al problema non ha allontanato, non ha istituito divieti, non ha scacciato. Gianni Magri si è avvicinato, ha bevuto il caffè sulle roulotte, ha ascoltato i sinti.
Non ha imposto dall'alto la soluzione più facile, niente “campo nomadi” a Casalromano. Gianni Magri ha aiutato le famiglie sinte ad acquistare dei terreni. Niente assistenzialismo ma un percorso condiviso nel rispetto della cultura sinta.
Casalromano, grazie all'intuito di Gianni Magri, è stato forse il primo “laboratorio nazionale” per sperimentare un habitat che rispettasse la cultura sinta, includendo il concetto di famiglia allargata. E insieme alle famiglie sinte di Casalromano sono stati acquistati dei singoli terreni agricoli (costavano meno e quindi le famiglie con prestiti hanno potuto pagarseli), dove le diverse famiglie vivono tutt'ora.
E quando negli Anni Novanta si è capito che la legislazione urbanistica stava cambiando, sanzionando i terreni agricoli con le roulotte e le case mobili, a Casalromano si è iniziato un percorso che ha portato alcuni anni fa a trasformare urbanisticamente tutti questi terreni. Ora le famiglie hanno anche edificato, tutto nel rispetto delle regole ma certo costruendo percorsi che fossero realizzabili. Un insegnamento che altri Comuni della nostra provincia purtroppo faticano ancora a perseguire.
Il processo virtuoso avviato e sostenuto da Gianni Magri, insieme alle famiglie sinte, ha oggi un'evoluzione diversa perchè grazie ad anni di pace (cosa non successa a Mantova per esempio), oggi i figli e i nipoti di quelle famiglie iniziali hanno acquistato o stanno acquistando la propria prima casa anche in altri Comuni della Provincia.
Da alcuni anni Gianni Magri non era più protagonista nella vita politica ma tutti, sinti compresi, sapevano che lui c'era e quando un problema sembrava insormontabile si andava a casa sua. Il SINDACO ti avrebbe sempre accolto con il suo sorriso caldo e avrebbe trovato la soluzione.
Lacio drom SINDACO, men mancoimi. Carlo Berini, Yuri Del Bar, Davide Gabrieli, Bernardino Torsi e il Consiglio direttivo dell'Associazione Sucar Drom
Nella foto il SINDACO Gianni Magri, a sinistra, con l'ex ministro Prandini
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